Fallita la strategia Solinas su Covid-19. Ma lui insiste: “Virus portato da fuori”

“La Sardegna non ha mai avuto una circolazione virale autoctona, tutti i casi registrati sono di importazione o di ritorno di persone che provengono da zone in cui vi sono focolai attivi ben noti e riconosciuti”. Lo ha detto il governatore Christian Solinas, in un’intervista diffusa dall’Ufficio stampa della Regione e nella quale il governatore respinge l’accusa di ‘Isola di untori”. È da ieri che c’è un caso Sardegna a livello nazionale, tanto che Roma sta pensando a una chiusura dell’Isola (leggi qui), proprio per contenere i contagi. Infatti, a differennza di quanto dice Solinas, il problema non è chi ha portato il virus. Ma il fallimento della politica messa in campo della Giunta.

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Il presidente ha detto: “I sardi hanno fatto grandi sacrifici per preservare l’immunità virale, avevamo raggiunto una condizione pari a zero, ora la ripresa dei contagi è dovuta alla circolazione senza controlli purtroppo adottata da questo Governo”. È ovvio che Solinas ha nascosto la verità, non fosse altro che le regole per entrare in Sardegna le ha decise lo stesso presidente. Si ricordi appunto la registrazione sul sito della Regionee. Questo perché la Sardegna non si è organizzata per tempo per acquistare i reagenti, di qui l’impossibilità di mettere in piedi il passaporto sanitario, come in una delle proposte iniziale che infatti era apparsa da subito non praticabile. Ma da qui le accuse al Governo nazionale, con la pretesa che fosse Roma a organizzare i controlli.

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Solinas da aprile in avanti aveva paventato anche il ricorso ad altre opzioni, tra cui i test salivari che in commercio nemmeno esistono. Il presidente della Regione, a un certo punto, aveva tirato in ballo anche i test rapidi, ma la strada è stata ugualmente abbandonata. Proprio sul passaporto sanitario Solinas, nella stessa intervista, ha dato la sua versione dei fatti: “Ci fu allora (a maggio) una strumentalizzazione violenta di questa proposta che delineneava un modello che si innestava sul solco internazionale di esperienze come quelle della Corea del Sud. Chiedere ai passeggeri in partenza per la Sardegna di presentare oltre alla carta di imbarco un certificato che attestasse la negatività significava e significa evitare che il virus torni a circolare o che ci sia una recrudescenza. Era una proposta di buon senso, che abbiamo sostenuto con forza allora e che ripetiamo oggi che il Governo ha mutato orientamento e sta adottando un modello simile per chi arriva in Italia dai Paesi a rischio”.

Quanto alla possibilità che la Sardegna venga chiusa come anticipato ieri dal Corriere della Sera, Solinas ha detto: “Credo sia una boutade priva di  fondamento, se ci fosse verità anche minima in un’affermazione  di questo tipo, saremmo all’assurdo. La Sardegna è riuscita ad avere la più bassa circolazione virale d’Italia e ancora oggi , nonostante i nuovi casi di importanzione, continua a non essere  tra le prime cinque regioni con più casi. Non accetteremo in nessuna sede un’eventuale chiusura e adotteremo tutte le misure  necessarie per tutelare il nome della Sardegna”. Nell’Isola l’indice di contagio è a 0,90 contro lo 0,14 di giugno.

Così sulle presenze turistiche: “Seppur in una stagione di transizione, diversa da tutte le altre, i numeri stavano
premiando la destinazione Sardegna: abbiamo raggiunto circa 7 milioni di presenze, che sembrava un risultato impossibile e se non ci fosse stato tutto questo battage mediatico e la campagna che si sta facendo contro la Sardegna, contro il turismo in Sardegna, avremmo chiuso questa stagione con numeri molto confortanti. Adesso la stagione prosegue con estrema attenzione, così come c’è stata fino a questo momento da parte di tutti gli operatori, con la consapevolezza che i numeri ci stavano dando ragione”.

Sugli eventuali test per chi lascia la Sardegna: “Spetta al Governo, se lo ritiene opportuno, attivare i test per chi esce dalla Sardegna. Per noi non è necessario, non esiste nessun ‘caso’ Sardegna: se Roma ci avesse ascoltato quando alla vigilia della stagione estiva chiedemmo i tamponi per i turisti in arrivo, i casi di Porto Rotondo e Santo Stefano non sarebbero mai esistiti. Ci sono Regioni con molti più casi dei non capisco perché la Sardegna debba essere trattata come un’Isola di untori: la verità è che qui stiamo solo subendo, tutti i casi accertati infatti sono di importazione e il nostro sistema sanitario sta dando prova di assoluta efficienza ed efficacia”.

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