Entrate, la Giunta ritira i ricorsi contro il Governo

La Giunta regionale della Sardegna, nella seduta di questa mattina, ha deciso di ritirare i sei ricorsi – tre del 2012, due del 2013 e uno del 2014 – ancora pendenti con il Governo di fronte alla Corte Costituzionale in materia di riserve erariali, accantonamenti e patto di stabilità. Restano in piedi i ricorsi che riguardano la cosiddetta vertenza entrate, anche se la Sardegna ha ottenuto il riconoscimento del diritto alla compartecipazione in base all’articolo 8 dello Statuto e un’anticipazione di 300 milioni degli arretrati. Il ritiro dei ricorsi era contenuto nell’accordo sul pareggio di bilancio e sull’eliminazione dei vincoli di spesa legati al patto di stabilità a partire da quest’anno, firmato dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. “Il Governo – sottolinea il governatore – sinora ha mantenuto gli impegni presi con noi a luglio e noi oggi manteniamo i nostri, chiudendo il contenzioso che riguarda le materie oggetto di quell’accordo, come già hanno fatto le altre Regioni a statuto speciale (Alto Adige, Trentino, Friuli). Tutto il nostro impegno ora va sulla vertenza entrate. Sono due i fronti su cui stiamo lavorando: un costante confronto con lo Stato per la definizione delle norme di attuazione che portino al pieno riconoscimento e alla quantificazione delle nostre entrate e la predisposizione di un disegno di legge sull’Agenzia regionale delle Entrate. Questa vertenza è una partita aperta – conclude Pigliaru – ma gli importanti risultati che abbiamo ottenuto sino a questo momento ci fanno essere ottimisti”.

La Regione ricorda che nell’incontro del 19 dicembre scorso al ministero dell’Economia e delle Finanze, la Sardegna ha ottenuto il pieno diritto al riconoscimento delle somme mai pagate fra il 2010 e il 2014 all’interno della vertenza entrate per la partita che comprende gli arretrati Ires, riserve finanziarie e giochi. Il 16 gennaio, in attesa di quantificare esattamente il dovuto, il Governo ha staccato un assegno da 300 milioni come anticipo sugli arretrati. Tutti soldi fuori patto, importanti “per mitigare gli effetti della crisi e per mettere ordine nel disordine ereditato”, sottolinea il presidente Pigliaru. La quantificazione esatta di quella cifra sarà fatta nei prossimi mesi all’interno dei lavori della Commissione paritetica per la definizione delle norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto. “Adesso continueremo a usare tutti gli strumenti necessari per chiudere positivamente questa vertenza – assicura l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci – Allo stesso tempo, la Giunta sta lavorando a un disegno di legge sull’Agenzia sarda delle Entrate che abbia compiti di accertamento e riscossione delle proprie entrate, a garanzia dell’autonomia della Sardegna e del controllo su entrate proprie e compartecipazioni erariali”.

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