Elezioni regionali 2014/ Qui Sardegna Possibile

A cura di Francesca Mulas

Ore 18,30. Michela Murgia arriva nella sede di Sardegna, ecco il testo del lungo discorso che ha tenuto davanti ai suoi sostenitori che la aspettavano da questa mattina: “Ci hanno scelto settantamila sardi. Non dimenticatevelo mai, perché i dati elettorali non si devono dimenticare perchè i dati elettorali non sono solo numeri ma persone, per noi di Sardegna Possibile è questo che ha fatto la differenza.

20140217_182441Perché il nostro progetto è costruito sulle persone, il loro apporto, il loro entusiasmo. Non abbiamo apparati, non abbiamo equilibri di partito da mantenere, niente da promettere che non sia il nostro impegnoe la nostra volontà di fare le scelte migliori con i Sardi. I settantamila sardi che hanno votato per le liste di Sardegna Possibile hanno dato fiducia a questo impegno e questa passione in completa libertà, prendendo la non facile decisione di dare la preferenza dalle logiche del bipolarismo tradizionale italiano. Per questo motivo non faremo l’errore di leggere  il dato che ci riguarda secondo un principio aritmetico: il voto a Sardegna Possibile esprime soprattutto un dato politico. La democrazia in Sardegna non sta bene. Metà dei Sardi non è andata a votare e le burocrazie di partito hanno perso molte delle migliaia di voti che avevano cinque anni fa. E’ fuori di dubbio che la classe dirigente sarda con questi numeri paghi il prezzo di tutti gli errori etici e politici che ha commesso fino a questo momento. La delusione, l’indifferenza, l’impotenza che metà dei Sardi hanno dimostrato di provare non andando alle urne rappresenta il grido muto di un territorio politicamente devastato dove occorrerà fare un immenso lavoro di bonifica civica. Le persone che ci hanno sostenuto si sono candidate anche a fare quel lavoro di ricostruzione: è questo il nostro traguardo, perchè rimettere insieme i pezzi della fiducia delle persone nel valore della comunità non può essere e non sarà di chi di quella comunità ha causato la devastazione.

Sette mesi fa la nostra coalizione non esisteva: oggi è numericamente la terza forza politica in Sardegna e solo una legge antidemocratica e liberticida impedirà che le settantamila persone che ci hanno scelto siano rappresentate da noi in consiglio regionale. Quel voto è preziosissimo, perchè misura la speranza del cambiamento, la voglia di uscire dalla gabbia, il bisogno impellente di rimettere al centro la Sardegna e i Sardi.  Passare da zero al 10% in sette mesi mentre gli altri hanno perso migliaia di voti indica che la Sardegna Possibile e le sue liste sono la forza politica con il miglior carico potenziale di futuro e speranza.
Quello che gli elettori hanno chiesto ai partiti tradizionali è di vincere uno contro l’altro per mantenere l’esistente. In forza di quel voto oggi il centrodestra e il centrosinistra si scambiano il primo e il secondo posto, ma la storia passata e recente ci insegna che lo stile di gestione della cosa pubblica che dobbiamo aspettarci sarà identico. La trasparenza nelle scelte di governo, la lotta contro i poligoni militari, la ricerca di nuovi modelli energetici e di sviluppo industriale e soprattutto l’indipendenza dai poteri politici italiani possiamo perseguirle solo noi: loro non le hanno mai nemmeno proposte. Quello che gli elettori hanno chiesto a Sardegna Possibile non è mantenere l’esistente, ma scardinare un sistema corrotto e statico in cui sempre più Sardi non si riconoscono più. E’ quel mandato che raccogliamo con orgoglio. In queste ore ho ricevuto moltissimi inviti ad andare avanti, a considerare la straordinarietà del risultato, a gioire del segnale che abbiamo dato. Anche qui vedo volti fiduciosi e sorrisi di speranza e questo mi conferma che abbiamo percorso la strada giusta: i sardi che ci hanno dato fiducia non si meritano la nostra delusione ma il nostro impegno, la nostra costanza e la stessa determinazione che siamo stati in grado di mostrare in questi mesi di campagna elettorale. Abbiamo offerto loro la trasparenza di una giunta pulita, libera, unita dal lavoro comune. Abbiamo costruito con loro il programma, lavorando sui territori giorno per giorni. Abbiamo dimostrato che si può fare politica anche con poche risorse economiche, se si ha la forza di una proposta politica vera. Oggi finisce il percorso elettorale, ma comincia la nostra storia politica quotidiana. La costruiremo con il patrimonio di contenuti e relazioni che abbiamo raccolto e con la forza che ci ha dato la fiducia di settantamila sardi”.

Ore 16,45. E’ ufficiale, Francesco Pigliaru è il nuovo presidente della Regione Sardegna. Qui da Sardegna Possibile commenta Paolo Piras, segretario di Progres: “La vittoria di Pigliaru smentisce chi ci accusava di portar via voti alla sinistra, chi ci ha scelto lo ha fatto con coscienza e consapevolezza perché ha creduto nel nostro progetto. Ora dobbiamo impegnarci nel dare le risposte a quel 48% di elettori sardi che si sono astenuti dal voto”. Romina Congera: “Faremo opposizione forte verso qualunque governo verrà delineato: verificheremo puntualmente quello che faranno e nel frattempo Sardegna Possibile si organizzerà in maniera ancora più chiara e strutturata sul territorio”.

Ore 15,30. “A prescindere dal risultato la nostra è stata una bellissima esperienza di democrazia partecipata”. Commenti positivi da Katya Esposito, candidata con Gentes. “Abbiamo lavorato bene e con un buon affiatamento, la nostra campagna elettorale ci ha visto molto uniti. Questo è solo l’inizio, andremo avanti anche sui prossimi appuntamenti elettorali a partire dalle comunali”.

Ore 15,15. “Scandaloso che in un paese civile dopo 8 ore dall’inizio dello spoglio siano state conteggiate solo il 25% delle schede”. Paolo Piras, segretario di Progres, si lamenta così della lentezza delle operazioni di spoglio.

20140217_151225Ore 14,30. Si continuano a seguire in diretta i risultati dello spoglio. In questo momento Michela Murgia si mantiene al 10% dei voti, la sua coalizione è al 6,68% con quasi 8800 voti conquistati in tutta l’isola.

(nella foto, candidati e sostenitori seguono i risultati su web)

Ore 13,30. Michela Murgia viaggia intorno al 10%, le sue liste sembrano ferme al risultato di 8%: con questo risultato, in base alla legge elettorale sarda, Sardegna Possibile sarebbe fuori dal Consiglio Regionale. “Se il nostro sistema elettorale fosse regolato in altro modo anche con questi dati potremo stare in Consiglio a fare opposizione” – commenta Michele Atzori, candidato per Comunidades – ma la legge elettorale approvata in Sardegna ha fissato uno sbarramento troppo alto per le rappresentanze minori. Per noi è comunque un ottimo risultato, dobbiamo tener presente che il progetto di Sardegna Possibile è nato l’estate scorsa e le liste sono state presentate due mesi fa: abbiamo raggiunto comunque un bel traguardo”. Impossibile trovarsi su un progetto alternativo comune ad altri partiti? “Ci siamo incontrati in più occasioni con i rappresentanti di altri progetti indipendentisti, ma abbiamo capito che era giusto prendere strade diverse”.

Ore 13,00. Tra i giornalisti inviati qui nella sede di Sardegna Possibile c’è Roger Cassany, 34 anni, arriva da Barcellona per il 20140217_133056-1quotidiano on line catalano Vilaweb: “Da tempo seguiamo con attenzione il movimento di Michela Murgia, è molto simile al processo di indipendenza che abbiamo creato in Catalogna. Anche il progetto catalano è nato dalla gente come risultato dell’insofferenza verso il governo centrale, ci sentiamo molto vicini a Sardegna Possibile”.

Ore 12,30. Si attende l’arrivo di Michela Murgia, nel frattempo la segreteria ha chiesto lo stop alle interviste in attesa di altri dati. Sono ufficiali per ora i risultati di 86 sezioni sarde su 1836: testa a testa tra Cappellacci e Pigliaru, Michela Murgia terza con una percentuale intorno al 12%. Sardegna Possibile è dunque la terza forza politica nell’isola. Sono 149 i candidati consiglieri divisi nelle tre liste Gentes, Comunidades, Progres, con un’età media di 40 anni. Il candidato più giovane ha 22 anni, quello più grande 74.

Ore 11,30. In sede arriva Romina Congera, candidata nella lista Gentes, commenta così i dati pervenuti finora: “Per noi è un ottimo Sardegna Possibilerisultato, non è sicuramente un traguardo finale ma un punto di partenza” E a proposito dell’astensionismo: “Un dato preoccupante, tutti devono chiedersi perché un elettore su due non è andato alle urne”.

Ore 10,30. Arrivano i numeri ufficiali da Arborea: 721 voti per Ugo Cappellacci, 654 per Michela Murgia, 445 per Francesco Pigliaru. “E’ un ottimo risultato per noi” commenta Paolo Piras, segretario di Progres e candidato nella  circoscrizione di Oristano- “Arborea è stato per anni un feudo del centro-destra, il fatto di essere arrivati secondi dopo Cappellacci è una risposta al lavoro che abbiamo svolto sul territorio negli ultimi due anni”.

download (3)Ore 10,12. Valentina Sanna, capolista Comunidades, coalizione Sardegna Possibile: “L’astensionismo che abbiamo registrato, con un sardo su due che non è andato a votare, è un dato che deve preoccupare: è evidente che in troppi hanno scarsa fiducia nella propria capacità di cambiare le cose o poco interesse. È difficile comunque analizzare i motivi che hanno portato a questo risultato, non sappiamo ancora chi non è andato alle urne. Sicuramente la legge elettorale ha tagliato la possibilità per tanti di andare a votare”. Omar Onnis, assessore in pectore alla cultura: “La metà degli elettori sardi non ha votato: è una risposta su cui tutti si devono interrogare, e di sicuro anche chi vincerà non potrà gioire a pieno di questa vittoria. Possiamo affermare per certo che la responsabilità di questa disaffezione verso la politica sta tutta nelle spalle di chi ci ha preceduto”.

Ore 9,30. Nella sede di Sardegna Possibile, in via San Benedetto a Cagliari, si raccolgono candidati e sostenitori delle tre liste Gentes, Comunidades e Progres che sostengono la candidatura di Michela Murgia. La scrittrice di Cabras è attesa qui a Cagliari per le 12.    (fra.mul.)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share