Demanio, Forza Italia all’attacco: “Giù le mani dai beni della Sardegna”

“Apprendiamo dalla stampa che il direttore generale del Demanio ha incontrato il presidente Pigliaru con una missione che, secondo i resoconti, appare precisa: andare a caccia di immobili che i comuni o altri enti vogliano dismettere o vendere. L’impressione è quella di uno Stato centrale che ancora una volta allunga il suo artiglio rapace sui beni dei sardi, esattamente come ha fatto con i soldi delle entrate”. Lo denunciano Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, e Alessandra Zedda, vicecapogruppo azzurro in Consiglio regionale.

“Poiché la Regione Sardegna ancora deve ottenere dallo Stato numerosi immobili in base all’articolo 14 dello Statuto, ancora non trasferiti a causa delle resistenze dei politici e dei burocrati romani, non vorremmo che, come avvenuto sulla questione delle entrate, anche in questo campo la Giunta regionale si stesse adeguando passivamente agli indirizzi del Governo. Né ci confortano comunicati stampa che appaiono tesi a distrarre l’attenzione verso piccoli e individuati trasferimenti per non affrontare invece la questione inerente a tutti i beni che devono passare dallo Stato alla Regione. Non vediamo i motivi per cui il demanio dovrebbe essere l’intermediario privilegiato con eventuali investitori – proseguono i due esponenti azzurri- e anzi intravediamo il rischio che la Sardegna si trovi coinvolta, in spregio allo Statuto, in una svendita generale degli immobili pubblici. Prima di lo Stato restituisca il maltolto e poi chieda incontri. Poiché parliamo di valori altissimi, invitiamo il presidente della Regione a non trattare questioni così delicate solo in incontri con il direttore generale del Demanio, ma ad avviare una discussione alla luce del sole in Consiglio regionale, come già richiesto per altre materie. Se dovesse prevalere il silenzio delle riunioni per pochi intimi e dei comunicati stampa che non dicono niente, Forza Italia promuoverà una mozione affinché si apra un dibattito pubblico, trasparente e soprattutto con l’obiettivo chiaro di difendere gli interessi dei sardi”.

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