“Oltre al rispetto delle regole e al contenimento della diffusione del virus, tra gli elementi essenziali per uscire dalla situazione in cui ci troviamo c’è la correttezza dei numeri e dei dati che la Regione trasmette ogni settimana al Governo e alle agenzie che valutano i livelli di rischio”. Si legge così in un’interrogazione indirizzata al presidente Christian Solinas e l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu e sottoscritta sabato dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, con primo firmatario Francesco Agus.
“In questi mesi di pandemia – si legge abbiamo chiesto più volte totale trasparenza. Serve la massima chiarezza, in particolare per quanto riguarda i posti di Terapia intensiva attivati ed effettivamente operativi negli ospedali della Sardegna. Solo nelle ultime 24 ore – è il riferimento a quanto accaduto tra venerdì e sabato scorsi – i pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva sono stati otto, con un numero di contagi giornalieri ormai stabile da giorni sulle 300 unità”.
Ancora dall’interrogazione: “Nel corso della seconda ondata Covid, la Sardegna ha superato il limite del 30 per cento dei posti occupati in Terapia intensiva nei mesi di novembre, dicembre e gennaio. Se la pressione sugli ospedali risulta ancora sotto controllo, è importante sapere in primo luogo quale sia, a oggi, la reale disponibilità dei posti letto in Rianimazione attivati negli ospedali della Sardegna”. Agus chiede di sapere anche “quanti siano i posti letto per i quali è garantito il personale medico e infermieristico necessario perché le postazioni siano in qualsiasi momento operative per l’assistenza dei pazienti. Abbiamo sentito tutti, in questi mesi, gli allarmi lanciati dal personale medico di anestesia e rianimazione che segnalavano carenze sulla reale disponibilità di personale per ritenere tutte le postazioni allestite nei reparti di terapia intensiva pienamente operative. Sono state diverse, a esempio, le attività chirurgiche non legate al covid rimandate o sospese proprio per lo spostamento di rianimatori verso i reparti Covid”.