Congresso Pd, Renzi stravince tra gli iscritti. Ma scoppia il caos tessere

Matteo Renzi stravince in Sardegna nelle primarie dei circoli. Ma scoppia il caso delle tessere con “morti e malati” tra i nuovi iscritti, è la denuncia.

Tessere che si sono moltiplicate all’improvviso, con “morti e malati tra i nuovi iscritti”, si legge in una lettera-denuncia. È ancora un Pd alla guerra quello che viene fuori dai circoli della Sardegna, dove oggi si è conclusa conclusa la prima fase del congresso nazionale con le urne aperte ai soli tesserati in una sorta di pre-primarie tra Michele Emiliano, Andrea Orlando e Matteo Renzi. Ha stravinto quest’ultimo, almeno nei grandi centri di cui sono stati diffusi i dati. A livello nazionale ciascuno dei tre candidati deve raggiungere almeno il 5 per cento delle preferenze totali per accedere al voto del 30 aprile, quando il nuovo segretario del Pd verrà scelto anche dai non iscritti. La settimana prossima è prevista invece una consultazione intermedia e pro-forma da parte delle cosiddette convenzioni provinciali, formate dai delegati dei collegi elettorali. E in Sardegna sono otto.

Arriva dalla Gallura la prima denuncia sul caos tessere.  La firma il segretario provinciale, Tomaso Visicale, che ha scritto al partito una comunicazione di fuoco. “Cari/e compagni/e – si legge -: sono qui a rappresentare una delle tante follie del nostro Pd, tutt’altro che democratico. Ieri sera, sono state riammesse le 510 iscrizioni del circolo 1 di Olbia, già precedentemente non certificate dalla commissione provinciale per evidenti vizi di forma. E di cui non risulta alcun pagamento. Tra i nuovi tesserati al Pd anche un morto, padre di un noto deputato delle nostre contrade, una 83enne malata di Alzheimer e quattro ex compagni ormai affettuosamente pentastellati”.

Quella di Olbia-Tempio è una guerra che si trascina da anni tra la componente di Nardino Degortes, ex assessore regionale e di cui fa parte Visicale, e l’altra capeggiata dal deputato Gian Piero Scanu, il quale ha ottenuto la riammissione delle tessere con un ricorso dalla commissione nazionale di garanzia. Visicale scrive ancora: “Tra i ricorrenti anche il neoassessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria (alleato di Scanu), non più iscritto al Pd dal 1° gennaio 2015 (in Giunta è entrato come quota renziana)”. Il segretario provinciale sottolinea infine: “È dal 2014 che il circolo 1 di Olbia, evidentemente una zona franca, non versa al partito i piccioli (le quote delle tessere).

Una battaglia si combatte pure ad Alghero, dove la corrente popolare riformista di Cabras-Fadda accusa il sindaco Mario Bruno di aver tentato di “far votare nel congresso di circolo di ieri quasi cento tesserati”. Se ne fa portavoce Enrico Bachisio Daga, capolista della mozione Renzi e consigliere comunale. Il quale precisa: “Il Pd di Alghero ha respinto la richiesta del primo cittadino perché si volevano iscrivere persone che normalmente non militano nel partito”. Bruno ha presentato ricorso alla commissione nazionale di garanzia, anche perché in quella regionale le sedute saltano sistematicamente per la mancanza di numero legale. Proprio sul punto, da fondi Pd filtra che la commissione, in questi giorni, ha ammesso in blocco, in tutta Italia, in vista dei congressi nei circoli, tutte le tessere dubbie, tra cui quelle fatte a tempo scaduto (e qui rientra il caso della Gallura). Nella procedura ordinaria, invece, la certificazione spetta ai segretari cittadini.

La polemica si è aperta anche su un pagamento, tramite assegno, fatto dall’ex sottosegretaria Francesca Barracciu su 101 tessere. Di cui 70 per nuovi iscritti a Sorgono, il paese dell’esponente democratica, 20 su Atzara e 11 su Gadoni. Nel partito il caso lo ha sollevato la consigliera regionale Daniela Forma.

Nella guerra sarda delle pre-primarie c’è anche Orani, dove il coordinatore Pasquale Sulis aveva aperto nei mesi scorsi quattro diverse campagne di tesseramento. Risultato: 69 nuove iscrizioni, poi comunicate alla segreteria provinciale di Nuoro. La quale però, nel rimandare indietro le tessere vidimate, ne aggiunte altre 49, non fatte a Orani ma attribuite al circolo, ha denunciato Sulcis.

A Cagliari, Renzi ha raccolto 316 voti su 447 (70,7%), mentre Orlando si è fermato a 122 (27,29). Emiliano ha chiuso a quota 6 (2,01). A Sassari Renzi ha fatto ancora meglio: 904 preferenze sulle 1.049 totali (dato non ufficiale), pari all’86,1 per cento. Per Orlando 120 voti (11,43), per Emiliano 25 (2,38). Renzi ha chiuso in testa anche ad Alghero con 123 voti su 194 (63,4%), Orlando secondo a quota 69 (35,5), Emiliano terzo con 2 (1,03).

Si attende adesso che tutti i risultati vengano pubblicati sul sito del Pd Sardegna, ciò che presumibilmente avverrà nei prossimi giorni. Da rilevare, comunque, la percentuale molto bassa di iscritti andati alle urne a Cagliari, dove gli aventi diritto sono oltre mille contro i 447 che hanno espresso una preferenza. Il dato si può comparare con quello di Sassari, dove ha votato oltre il doppio dei tesserati, benché il numero totale degli iscritti, per ragioni demografiche, sia inferiore.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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