Comunali 2016, cala il sipario: è crisi Pd. In crescita Partito dei Sardi e M5s

Analisi del voto: ecco il nuovo assetto della politica sarda dopo le Comunali 2016. Fari su Cagliari, Capoterra, Olbia, Carbonia, Monserrato e Sinnai.

Cala il sipario sulle Comunali 2016 dopo due turni di voto che certificano la crisi del Pd: i democratici perdono a Olbia, Carbonia, Monserrato e Sinnai. Opposto il risultato di Sel che, seppure diviso da una pesante guerra interna, mantiene Cagliari con Massimo Zedda e strappa Sinnai proprio al Pd. Consensi in crescita per il Partito dei Sardi (Pds) che nell’ex capoluogo sulcitano è la seconda forza del centrosinistra. Sul fronte opposto, si può dire conclusa l’esperienza del centrodestra tradizionale, inteso come alleanza tra forze moderate. Lo schieramento, tuttavia, riconquista Olbia con Forza Italia e mette la bandierina su Monserrato grazie ai Riformatori. Infine il Movimento Cinque Stelle: l’exploit a Carbonia è una vittoria storica, visto che il centrosinistra è stato espugnato dopo settant’anni di governo consecutivi. Per i grillini da segnalare anche il successo a Dorgali: si tratta di un Comune minore, ma che porta a quattro i centri attualmente amministrati in Sardegna dall’M5s dopo Assemini e Porto Torres.

Il Pd paga certamente il “conflitto correntizio che si trascina da anni in un estenuante esercizio di politique politicienne“, come ha scritto il direttore di Sardinia Post nel Pronto intervento sulle Amministrative 2016 (leggi qui). Eppure i dem erano partiti benissimo in questa tornata elettorale: a Cagliari, trascinati da Zedda, si sono confermati primo partito col 19,4 per cento e a Capoterra hanno rieletto il proprio sindaco uscente, Francesco Dessì, di area Fadda. Poi la débâcle arrivata ai ballottaggi.

Nel Pd, senza segretario da maggio, il silenzio sembra d’oro: in pieno vuoto di potere sarebbe come intestarsi le sconfitte e nessuna delle correnti interne commetterebbe mai un simile errore politico, anche se è paradossale che dalla prima forza politica della Regione non arrivi neppure uno striminzito comunicato. Ma che l’aria sia tesa lo dimostra il post di Giuseppe Meloni, consigliere regionale gallurese e di area Cabras. In queste Comunali Meloni ha sostenuto a Olbia Carlo Careddu, il dem battuto da Settimo Nizzi, e imputata la sconfitta proprio al governo centrale. Nel post si legge: “Non ho nessuna intenzione di continuare a fare il consigliere che supporta e sopporta una maggioranza di questo tipo. O si cambia davvero (e subito) e anzitutto si riconosce pari dignità a tutti i territori della Sardegna, o il presidente Pigliaru e l’intera coalizione non potranno più contare sul mio sostegno”.

Dalle urne viene fuori anche un altro verdetto politico: nel centrosinistra non esiste una ricetta vincente. Perché se è vero che Zedda è di nuovo sindaco di Cagliari grazie all’unità, lo stesso modello ha fallito a Carbonia dove Giuseppe Casti, anche lui del di area Cabras alleato con Sel, è stato battuto dalla grillina Paola Massidda. A Sinnai, invece, Sel ha vinto con Matteo Aledda contro la dem Barbara Pusceddu. La quale, in un’intervista a Rai Tre, non ha rinunciato a una stilettata nei confronti dell’avversario, affermando di consegnare ad Aledda “una città ben governata e coi conti in ordine”.

Lo stesso ragionamento sull’assenza di un ricetta vincente è dimostrato dai risultati ottenuti dal Partito dei Sardi che, per la seconda volta dalla sua nascita nel 2013, ha corso alle Amministrative: il Pds di Paolo Maninchedda e di Franciscu Sedda a Carbonia ha ottenuto l’8,10 per cento, seppure vada all’opposizione visto che era alleato con Casti. A Sinnai, invece, il Pds ha corso insieme al Centro Democratico (10,41%) e prendono in mano il Municipio insieme al neosindaco Aledda.

La vittoria del Movimento Cinque Stelle nell’ex capoluogo del Sulcis è infine un campanello d’allarme per la politica: queste Comunali provano che l’M5s è il riferimento elettorale dei cittadini quando i partiti deludono le aspettative. Un effettivo terzo polo che, anche a livello locale, sta superando per consensi il centrodestra tradizionale. La Massidda, infatti, ha vinto a Carbonia col 61,60 per cento, mentre il deputato azzurro Nizzi è stato rieletto sindaco di Olbia col 50,71.

Il risultato di Monserrato, con Tomaso Locci nuovo sindaco, fornisce l’ultima lezione di queste Comunali 2016: l‘appeal che esercita un nome nuovo è fuori discussione. Locci è stato il più votato dei ballottaggi chiudendo al 65,35 per cento contro Tonio Vacca, l’ex primo cittadino del Pci che ha giocato la carta dell’esperienza. Ma a Pauli non è piaciuta.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

(Foto di Roberto Pili)

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