“Basta, torniamo al Pd dei cittadini”

 “Basta: torniamo al Pd dei cittadini”,  è il tema dell’incontro che si terrà oggi alle 17,30 a Sassari (Sala vigili urbani, via Carlo Felice) per iniziativa del deputato uscente Guido Melis e di altri esponenti del Pd critici verso la conduzione del partito nell’Isola.
Con un post sulla sua pagina Facebook , Melis – dopo aver fatto riferimento a ‘polemiche pretestuose attorno all’evento’ – piega le ragioni che hanno ispirato l’iniziativa: “Il 25 febbraio scorso – scrive l’ex parlamentare –  il Pd ha perduto le elezioni politiche. Le ha perdute (o non le ha vinte, che è lo stesso) a livello nazionale, ma specialmente le ha perdute a livello locale. Mi limito a ricordare che la Sardegna è l’unica regione nella quale il Movimento 5 stelle abbia superato non solo il Pd ma l’intera coalizione di centro-sinistra. Accade insomma che, mentre in Sardegna la destra si liquefa, noi del Pd non solo non ne profittiamo ma subiamo una umiliante sconfitta. Nella assemblea di venerdì cominceremo a riflettere insieme sulle ragioni di questa sconfitta. Che sono certamente molte e diverse, alcune indipendenti da noi (l’esasperazione, direi la disperazione sociale provocata dalla crisi) ma altre certamente connesse ai nostri errori, alle nostre distrazioni, alla nostra arrogante superficialità. Basta pensare a come abbiamo fatto le primarie, a quello che ne è seguito con l’importazione del listino nazionale, alla svogliata campagna elettorale che ne è seguita”.
 L’iniziativa di stasera, sostiene in definitiva Guido Melis, ha lo scopo di analizzare gli errori ma anche di guardare al futuro: “Ci attendono prove difficili: le regionali, le comunali, forse un’altra elezione politica se, come pure è possibile, la XVII legislatura sarà breve. Bisogna arrivarci con idee nuove, buone idee, che convinca chi si è allontanato da noi a tornare a votarci”.
 Ma nella stessa pagina Facebook, Guido Melis apre un nuovo fronte polemico prendendo spunto dal caso-Alghero e dalla rottura tra il sindaco Stefano Lubrano e il leader del Pd Mario Bruno. “Bisognerebbe ripubblicare – scrive Melis – ciò che Mario Bruno diceva di Stefano Lubrano non molto tempo fa. Ora, è vero che uno può sbagliare, e trascinare nel suo errore un intero schieramento e una intera città . Ma se sbaglia ha il dovere di fare autocritica e poi dovrebbe sentire il bisogno di un momento di riflessione personale. Almeno, a me sembra che dovrebbe essere così . Bruno invece si dichiara disponibile a prendere il posto di Lubrano: naturalmente per spirito di servizio . Eh, quanti sacrifici non si fanno per spirito di servizio”.
     Al feroce sarcasmo di Melis, Mario Bruno risponde con pacata irritazione:   “Grazie Guido. I fatti sono chiari e lineari. Quando vuoi, anche di persona, possiamo confrontarci, dialogare, chiarire, verificare fatti, alleanze, scelte. Molto tranquillamente e serenamente. Se vuoi ascoltare, naturalmente”.  Al contrario di Attilio Serra: “Siparietto edificante! Straordinaria l’impennata di Guido Melis dopo la mancata rielezione alla Camera! È montato a cavallo e ce ne è per tutti, particolarmente per Mario Bruno, ritenuto responsabile, a causa di una candidatura algherese, dell’insuccesso del nostro alle primarie.”
   Insomma, in casa democratica la tensione è altissima. Anche per la vicenda del passaggio di Antonello Cabras alla guida della Fondazione del Banco di Sardegna e di Antonello Arru al vertice dell’Istituto. I due diretti interessati continuano a tacere e si ha l’impressione che si attenda solo il momento buono per procedere alle nomine come se niente fosse. Dopo aver definito la distribuzione degli altri posti disponibili, a partire da quelli nei consigli d’amministrazione.

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