Asl unica, ok dall’Aula: nasce l’Azienda per la tutela della salute (Ats)

Con la riforma della Sanità nasce in Sardegna la Asl unica che prende il nome di Azienda per la tutela della salute (Ats) e sostituisce le attuali otto aziende sanitarie locali (. A questa si affianca l’Azienda regionale dell’emergenza e urgenza (Àreus). Lo prevede l’articolo 1 del ddl approvato con i soli voti della maggioranza dal Consiglio regionale. Ancora nessun accordo, invece, nel centrosinistra per la scelta delle sedi delle due nuove aziende. L’individuazione slitta all’articolo 14 della riforma perché sono caduti tutti gli emendamenti all’articolo 1, compresi quelli sulle sedi, sostituiti da un emendamento cosiddetto ‘canguro’ che ha fatto fare un balzo in avanti al primo articolo della legge, poi passato in Aula.

La Asl unica, dunque, incorporerà, subentrando nei rapporti attivi e passivi, tutte le altre aziende sanitarie dell’Isola attraverso una modalità che sarà individuata con l’articolo 14. Oltre all’Ats (e non più Asur come è stato per mesi), in Sardegna restano l’Azienda ospedaliera Brotzu e le due Aziende ospedaliero-universitaria di Cagliari e Sassari. Tutte avranno personalità giuridica di diritto pubblico, saranno dotate di autonomia organizzativa, amministrativa, tecnica, patrimoniale, contabile e di gestione.

Oltre alla programmazione e all’erogazione dei servizi, la Asl unica opererà anche come centrale di committenza per l’aggiudicazione dei contratti di concessione e sugli appalti pubblici, finora gestiti dalle otto Asl locali. L’Ats dovrà garantire poi l’omogeneizzazione e l’armonizzazione dei processi gestionali nel territorio in coordinamento con l’attività delle altre aziende sanitarie, accentrando le procedure concorsuali e selettive, il trattamento economico del personale, i magazzini e la relativa logistica, le reti informatiche, la comunicazione e le tecnologie sanitarie. In campo alla Asl unica, inoltre, tutte procedure di organizzazione dei percorsi di formazione Ecm. L’organizzazione e il funzionamento della Ats sono disciplinati dall’atto aziendale che è adottato o modificato dal direttore generale, sentita la conferenza permanente Regione-enti locali, “entro sessanta giorni dall’emanazione dei relativi indirizzi, predisposti dalla Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente”.

Riguardo la figura del supermanager che guiderà la Asl unica, si sgonfia l’opposizione interna al centrosinistra. In merito erano sorti dubbi per i troppi poteri attribuitigli. Mentre il Partito dei Sardi e i Rosso Mori decidono di sostenere in toto la proposta della Giunta, ritirando tutti gli emendamenti all’articolo 3 che disciplina appunto i compiti del direttore generale della Ats, il Centro democratico va alla conta dei voti proponendo un suo emendamento, ma la maggioranza boccia l’ipotesi di regolazione dei poteri del dg e la contestuale riduzione del 20% dello stipendio. Secondo il testo dell’articolo 3, la Ats sarà governata oltre che dal direttore generale, nominato dalla Giunta, da un direttore amministrativo e da un direttore sanitario. Il dg potrà delegare atti specifici o categorie di atti al direttore amministrativo, sanitario, di dipartimento, di Area socio-sanitaria locale o di struttura complessa. Il supermanager potrà essere rimosso “quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità dell’amministrazione”.

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