Asl, i manager del centrodestra hanno le settimane contate

Domani (o giovedì al più tardi) la commissione Sanità approva la riforma contro le Asl sprecone. A metà ottobre il voto definitivo del Consiglio.

La riforma contro le Asl sprecone (3,09 miliardi di costo nel 2013) è in dirittura d’arrivo: il pacchetto da sette articoli, che poi è la proposta di legge presentata dal capogruppo Pd Pietro Cocco, dovrebbe ottenere domani il via libera definitivo dalla commissione Sanità. O, al più tardi, giovedì. Poi i dieci giorni previsti dalla legge per le relazioni di maggioranza e di opposizione, e infine il voto in Consiglio regionale. Vuol dire che a metà ottobre sarà istituita l’Areu, la nuova azienda sanitaria del 118, la dodicesima dell’Isola. Ma, soprattutto, potranno essere silurati i manager nominati dal centrodestra cinque anni fa.

Insieme alla Asl del primo soccorso, la novità sono le Case della salute (articolo 5) e gli Ospedali di comunità (OsCo, articolo 6). L’obiettivo delle prime è “raccogliere in un unico spazio l’offerta extraospedaliera e i servizi socio-assistenziali” erogati dai Comuni, si legge nel riordino. Gli OsCo, invece, sono stati pensati “quale presidio di raccordo funzionale tra l’assistenza per pazienti acuti e i servizi territoriali”.

Tuttavia, il via libera dalla commissione Sanità non significa che lo scontro in maggioranza sia chiuso. Anzi. A puntare i piedi contro la linea del Pd è sempre il Centro Democratico: il partito a luglio aveva ritirato la firma dalla bozza normativa di Cocco e adesso ha pronti 4 emendamenti che ricalcano la proposta di riforma allegata al programma elettorale di Francesco Pigliaru dal leader regionale Roberto Capelli.

Cocco non accenna al possibile strappo in maggioranza e spiega invece che la riformaè il primo tassello di quel percorso che, da un lato, razionalizzerà la spesa e, dall’altro, migliorerà i servizi ai cittadini. Come centrosinistra abbiamo il dovere di invertire la tendenza rispetto agli sprechi della precedente amministrazione che ha aumentato i costi della sanità, ma non la qualità dell’assistenza”.

Stando ai numeri della Regione, le Asl sarde sono ancora fuori standard, malgrado i richiami dell’assessore Luigi Arru. Attualmente, la spesa è di 200 milioni superiore rispetto alle tabelle nazionali, anche se c’è stata una riduzione: nello stesso periodo del 2013 si sforava addirittura di 375 milioni.

Un solo passaggio della riforma resta ancora incerto: nella bozza normativa di Cocco è scritto che viene affidato alla Giunta il compito di completare la razionalizzazione del sistema sanitario, entro 90 giorni dal voto in Consiglio. Ma non si esclude, benché sembri un paradosso, che l’Assemblea possa votare, insieme all’istituzione dell’Areu, anche il taglio complessivo delle Asl. Perché questo vuole il governatore.

Al momento con l’Areu è riuscito a far passare la propria linea anche Gianfranco Ganau, il presidente del Consiglio che per lunghi anni ha diretto il 118 del Nord Sardegna, prima di diventare sindaco di Sassari. Ma alla proposta Cocco ha lavorato che Gigi Ruggeri, il lettiano di via Roma.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share