Approvato il collegato alla Finanziaria: ci sono voluti sei mesi

La maggioranza di centrodestra della Regione Sardegna, a cinque mesi dalla scadenza della legislatura, approva il collegato alla manovra finanziaria 2023.

Via libera questa sera in Consiglio regionale con 29 voti a favore e 18 contrari. Entrato in commissione a fine febbraio e in Aula a fine giugno, si chiude così dopo oltre sei mesi il lunghissimo iter del provvedimento arrivato a superare i 120 articoli, che contiene sostanzialmente modifiche a norme regionali che necessitavano di integrazioni, adeguamenti al dettato nazionale e rimodulazioni di risorse, dunque senza alcuna dotazione finanziaria aggiuntiva.

Dagli incrementi volumetrici per gli hotel di lusso, anche sul mare, alla possibilità di rendere abitabili sottotetti e scantinati. E poi gli aiuti di Stato ai vettori aerei per abbattere i costi aeroportuali e il ritorno alle Province, nella nuova mappa che porta a sei gli enti intermedi sardi, più due Città metropolitane.

“Con questo provvedimento abbiamo compiuto un’importante rivisitazione di alcune leggi regionali, con l’adeguamento alle norme nazionali – ha detto al termine dei lavori l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino – ma soprattutto la giunta ha scelto di utilizzarlo per inserire alcuni obiettivi della legislatura, come la rivisitazione delle norme urbanistiche e la norma sulle province per dare finalmente autonomia ai territori”.

E se gli uffici della Regione dovranno ora rimettere ordine ai numerosi emendamenti che hanno modificato la legge prima di poterla pubblicare su Buras, la maggioranza spera in tempi brevi per consentire immediata applicabilità alle norme. L’auspicio è del capogruppo di Fdi, Fausto Piga: “Ci auguriamo che la parte burocratica di questa Regione lo possa attuare in tempi brevi. Tutto questo tempo è stato utilizzato per confrontarci, condividere e approfondire meglio i temi: questa maggioranza ha ascoltato tutte le parti sociali i portatori di interessi”.

Per l’opposizione questo via libera “è l’epilogo della legislatura della giunta Solinas, affronta i problemi in maniera confusa – spiega Eugenio Lai, capogruppo di Alleanza Rosso-Verde – e non riesce a risolvere nessuno dei problemi centrali dei sardi e della nostra isola noi crediamo che serve un cambio di passo”. “Un monumento a come non si scrivono le leggi, frutto di richieste estemporanee in tutti i settori e approvato in tempi lunghissimi – commenta Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti – è il requiem di una legislatura fallita”.

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