Alcoa, Soru su superinterrompibilità: “Orientamento Ue chiaro, va prorogata”

“In queste ore a Bruxelles si sta giocando una partita decisiva per il futuro dell’Alcoa di Portovesme e per un segmento strategico dell’industria italiana. Sulla proroga della superinterrompibilità, e del regime di remunerazioni ad esso collegato, pesa l’orientamento tenuto fin qui dalle autorità per la concorrenza, restie a prolungare questo regime per timore di distorsioni di mercato. Ora però la Commissione Europea non può non tenere conto dei pronunciamenti di altri due importanti organismi europei, che suggeriscono un atteggiamento di flessibilità nell’ottica di una maggiore stabilità ed accessibilità all’approvvigionamento energetico, anche sotto il profilo economico”. A sostenerlo è il segretario regionale del Pd ed eurodeputato Renato Soru, che in una nota ricorda le indicazioni pubblicate dal Parlamento Europeo nel Competition Report 2015: “il Parlamento sottolinea l’importanza dell’economicità, della sostenibilità e della sicurezza dell’approvvigionamento energetico. Inoltre ritiene che la politica di concorrenza debba contribuire a un approvvigionamento energetico a prezzi accessibili per i consumatori e le imprese”.

“Appare pienamente evidente in base a questi orientamenti l’ammissibilità del regime di superinterrompibilità applicato alle grandi aziende energivore delle due isole maggiori, proprio perché funzionale a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento del sistema ed evitare i grandi black out”, prosegue Soru. “Inoltre, le remunerazioni collegate a questo regime sono in grado di compensare almeno in parte gli squilibri di costo legati al consumo di energia”. Lo strumento della interrompibilità è una pratica che consente di governare l’offerta di energia elettrica in funzione della variabilità della domanda, prevenendo malfunzionamenti nella distribuzione e black out generalizzati. La variazione del carico è avviata da un operatore che comanda il distacco di alcuni utilizzatori in uso a quegli utenti che hanno stipulato contratti in base ai quali essi accettano tale disconnessione; ciò in cambio di una riduzione delle tariffe o di uno specifico riconoscimento economico.

L’eurodeputato Pd, autore di un recente emendamento contro il doppio binario UE sugli aiuti di Stato alle banche, auspica un nuovo corso sulle politiche della concorrenza: “È diventato ormai un grave ostacolo ad una vera integrazione europea un’ errata interpretazione delle norme da parte della Commissione. La tutela della concorrenza non ha mai significato che a questo principio avremmo dovuto sacrificare tutto: interi settori industriali, competenze accumulate, lavoro, dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. E davvero non è tollerabile assistere ad ingentissimi aiuti di stato ancora oggi in essere per il salvataggio delle banche del centro Europa mentre si continua a negare lo stesso atteggiamento verso il nostro patrimonio industriale: come a dire che è possibile dare soldi di stato a tasso zero in favore delle banche ma non è possibile ridurre il costo dell’energia in Sardegna a condizioni europee”. “Per questo – prosegue Soru – ci aspettiamo che la Commissione Europea tenga conto del patrimonio rappresentato dalla filiera dell’alluminio in Sardegna, ed agisca con misure concrete volte a rilanciare lo stabilimento di Portovesme ed a garantire la sostenibilità delle sue produzioni sul mercato”.

 

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