Agenzia regionale del lavoro, per la direzione spunta una partita a due

Per guidare l’Agenzia regionale del lavoro si rincorrono soprattutto due nomi: Massimo Temussi e Lorena Cordeddu. Oggi il vertice di maggioranza.

È ripresa sotto il segno di una nomina l’attività dei consiglieri regionali, proprio nel giorno in cui la maggioranza è tornata a riunirsi per fare il punto sull’agenda di governo: nel centrosinistra, ma anche nella fila dell’opposizione – e di questo si discute nei corridoi del palazzo di via Roma – interessa parecchio sapere chi sarà il direttore dell’Agenzia regionale del lavoro. Al momento è commissariata e la guida Massimo Temussi, uomo di fiducia dell’ex assessore Antonello Liori (Fratelli d’Italia e prima ancora An e poi Pdl). Temussi ha presentato la candidatura alla manifestazione di interesse bandita dalla Giunta per scegliere appunto il nuovo dirigente. Le domande sono poco più di cinquanta. Tra loro, c’è Lorena Cordeddu, ex assessore al Lavoro nella Provincia di Cagliari nella seconda giunta guidata da Graziano Milia.

Dunque, c’è un’altra poltrona che conta nello scacchiere della Regione: la direzione dell’Agenzia regionale del Lavoro è un incarico ambito, ma il nodo non è sciolto. Con profilo risultato “ottimo”, ci sarebbero una decina di candidati che, quindi, sono tutti alla pari. Decidere il prescelto spetta alla commissione nominata ad hoc. I nomi dei papabili che più si rincorrono sono due: uno è Temussi, l’altro è quello della Cordeddu. Quanto al primo, il suo curriculum è noto: Temussi ha seguito ovunque, da direttore generale o capo di Gabinetto, l’ex assessore Liori che era stato inizialmente nominato da Cappellacci alla Sanità, poi passò al Lavoro e chiuse la legislatura all’Industria. Temussi ha certamente un profilo forte e parrebbe essere abbastanza in sintonia con l’attuale assessore regionale al Lavoro, la democratica Virginia Mura.

La Cordeddu ha in tasca la tessera di Rifondazione, partito che anni fa aveva dato vita alla Federazione della sinistra insieme ai Comunisti italiani e con quella bandiera la Cordeddu divenne assessore. Oggi il cartello si chiama Sinistra sarda e nell’Aula di via Roma ha eletto due consiglieri. La Cordeddu si occupa di strategie per l’occupazione anche nella sua professione: è dirigente delle Politiche per il lavoro nella Provincia del Medio Campidano. Inutile dire che non tutta la maggioranza gradisce Temussi, essendo espressione del centrodestra. Ma il dibattito non è affatto chiuso.

Della nomina all’Agenzia, tuttavia, non se n’è parlato nel vertice di coalizione che ha voluto oggi il presidente Francesco Pigliaru. Al tavolo, oltre al governatore, c’erano gli assessori Luigi Arru (Sanità), Gian Mario Demuro (Riforme e Affari generali), Cristiano Erriu (Urbanistica ed Enti locali) e Raffaele Paci (Programmazione). Presenti anche i 6 capigruppo della maggioranza e tre presidenti di commissione.

Pigliaru ha illustrato l’agenda politica di questo autunno. E subito c’è una scadenza in materia finanziaria: entro il 30 settembre va approvato l’assestamento di bilancio. Il presidente ha anche fatto sapere che la Giunta sta lavorando alla definizione del Piano regionale di sviluppo (Prs). Ci sono poi due riforme chiave: quella di Demuro, che riguarda l’organizzazione della Regione, e l’altra di Erriu sugli enti locali, partendo dalla soppressione delle Province.

Il centrosinistra si è dato come termine il 30 settembre anche per il riordino delle Asl: oggi è ricominciata la discussione in commissione Sanità che è stata convocata sia di mattina che nel pomeriggio. Ormai sembra certo che l’Areu, l’azienda unica del 118, verrà fatta, come previsto dalla proposta di legge 71 presentata dal capogruppo del Pd Pietro Cocco. Si tratta di un testo normativo che verrebbe approvato così com’è nell’organismo consiliare, e le Asl salirebbero a 12. Poi ci sarebbe un secondo passaggio che prevede il dimezzamento delle aziende sanitarie. Ciò potrebbe avvenire con un emendamento da presentare in Aula, dove il testo varato dalla commissione approderà per la discussione e il testo finali. Oppure, si potrà decidere di affidare il compito alla Giunta, con un termine di novanta giorni. Certo è che non appena l’Aula approverà la proposta, si procederà coi commissariamenti delle Asl.

Sull’esito del vertice, parla Cocco: “La maggioranza consiliare ha ripreso l’attività col massimo della coesione. Sosterremo la celerità con la quale la Giunta sta procedendo a cambiare in maniera strutturale l’assetto della Regione, una condizione indispensabile per rilanciare l’economia”. In questo quadro il capogruppo Pd inserisce anche il riordino delle Asl, di cui si è fatto promotore: “La relazione della Corte dei conti non lascia dubbi a nessuno, la sanità sarda costa troppo e va razionalizzata. Siamo la lavoro per definire il miglior assetto possibile col duplice obiettivo di razionalizzare la spesa e migliorare i servizi”.

In commissione Sanità, presieduta dal socialista Raimondo Perra, è stato approvato intanto l’articolo 1 della proposta di legge 71: sono i principi generali, cioè lo spirito della stessa riforma, a cominciare dalla riduzione del disavanzo.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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