Il calo dei votanti è stato fortissimo, in sintonia con le aspettative più pessimistiche della vigilia. Se a causarlo sia stata la bella giornata di ieri – che ispirava più che una visita al seggio una gita al mare – lo si capirà oggi, seconda giornata dei ballottaggi per l’elezione dei sindaci. C’è ancora tempo per votare: le urne si chiuderanno alle 15.
I dati delle 22 di ieri dicono che a Iglesias aveva votato il 35,6 per cento degli elettori contro il 41,2 di quindici giorni fa e ad Assemini poco più del 30 per cento contro il 36,4 del primo turno. Un calo, dunque, attorno al 6 per cento. Contenuto rispetto al dato medio nazionale (dove il calo è stato di più di 10 punti percentuali), ma ugualmente molto forte.
Anche se nessuno oserà mai dichiararlo, non tutti sono dispiaciuti. In particolari i candidati che al primo turno si erano piazzati al primo posto. Candidati che, nei due comuni sardi, sono entrambi del centrosinistra: a Iglesias Emilio Gariazzo (che aveva avuto il 49,6 per cento contro il 45,5 di Gian Marco Eltrudis) e ad Assemini Luciano Casula (che aveva avuto il 23,8 per cento contro il 21,2 per cento del “grillino” Mario Puddu).
La logica e la matematica infatti dicono che gli astensionisti non vanno cercati tanto tra gli elettori che votarono al primo turno per i candidati poi entrati nel ballottaggio, ma tra gli elettori degli esclusi. Quindi più alto è il numero delle astensioni, meno probabile è il recupero.
Ma si tratta di valutazioni puramente teoriche. Che hanno un certo fondamento a Iglesias (dove Gariazzo fin dal primo turno è stato a un passo dalla vittoria) e meno ad Assemini dove il distacco tra i due candidati è stato di pochi punti e dove, soprattutto, i voti degli esclusi (ben nove) rappresentano una percentuale ben più alta rispetto a quella degli astensionisti. Nella serata di oggi il verdetto.