**Danza: è morta a 100 anni Anna Halprin, pioniera della danza postmoderna**

New York, 26 mag. -(Adnkronos) – La danzatrice, coreografa e insegnante di fama mondiale Anna Halprin, pioniera americana della danza contemporanea e leggendaria figura della danza postmoderna, è morta all’età di 100 anni, come annunciato dalla figlia Daria Halprin in un post su Facebook. Ha formato intere generazioni di danzatori e coreografi di tutte le nazionalità e dagli anni ’50 fino all’età di 97 anni non ha smesso di rivoluzionare l’ambito della danza. Il suo insegnamento, chiamato ‘LifeArtProcess’, ha integrato nella pratica del danzatore tutte le altre arti, e si è evoluto in stretta sinergia con le più avanzate ricerche della somatica. Fu sposata con l’architetto paesaggista statunitense Lawrence Halprin.

Nata Winnetka, nell’Illinois (usa), il 13 luglio 1920, come Anna Schuman da una famiglia di origine ebraica fuggita dai progrom in Russia, incontrò il mondo della danza guardando il nonno esibirsi in danze religiose. All’Università del Wisconsin, nel 1938, con l’insegnante di anatomia Margaret H’Doubler sviluppò il suo interesse per la relazione allo spazio e l’allineamento corporeo. Dall’esposizione a questa prospettiva deriva il suo sguardo sulla danza: un approccio anatomico e strutturale al movimento che coinvolge l’universo emotivo e immaginativo della persona in relazione alla vita quotidiana.

Nel 1959 Anna Halprin crea la sua compagnia, il Dancer’s Workshop, partecipando all’invenzione di una danza innovativa molto libera, liberata dai tradizionali vincoli gestuali, e che si concentra sull’essenza stessa della danza: il movimento. La sua pratica e il suo pensiero hanno così influenzato molti artisti, tra i quali Yvonne Rainer, Simone Forti e Robert Morris. Il suo ‘laboratorio coreografico’ ha mirato a portare i danzatori e i loro gesti fuori dal contesto teatrale per andare a ‘performare’ negli spazi comuni tra e con la gente, creando situazioni in cui il pubblico possa avere un ruolo attivo e partecipativo. È proprio da queste esperienze che tra il 1961 e il 1967 nasce il Ciclo Rsvp, a partire da quelli che vengono definiti “Rituali urbani”. Il grande pubblico associa il suo nome alla “Planetary Dance”, un “rituale di pace e rinnovamento” come definito dalla sua creatrice. Sensibile al movimento hippie, Anna Halprin decise di utilizzare il pubblico in modo attivo e partecipativo, contraddicendo la nozione stessa di performance, in happening tra Harvard e San Francisco che poi hanno fatto il giro del mondo. Così la “Danza Planetaria”, un rito collettivo senza interpreti o spettatori, invita tutti a partecipare, dilettanti e professionisti. Halprin è stata più volte ospite della Biennale Danza e Biennale Teatro di Venezia.

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