Si svolgerà sulla costa iglesiente tra Masua e Nebida, nella Sardegna sudoccidentale, dal 26 maggio al 6 giugno la VI edizione del Landworks Sardinia 2016.
“Si tratta di un progetto operativo sperimentale, a valenza internazionale, ha commentato Simone Franceschi, assessore al Turismo del Comune di Iglesias, che ha come obiettivo quello di valorizzare i beni paesaggistici e culturali della Sardegna, in particolare delle zone più svantaggiate, come appunto quelle minerarie, con l’attivazione di canali turistici alternativi”. “Il tutto si realizza, precisa Anna Caterina Piras, coordinatrice scientifica, attraverso la creazione di opere e installazioni, per lo più di carattere effimero e con materiali di scarto locale, nelle quali arte, architettura e paesaggio si fondono con l’ambiente circostante, trasformandolo in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto”.
Nelle immagini, tratte dal profilo Facebook Land Works Sardinia, il sopralluogo a Masua e l’esperienza 2015 all’Argentiera, nel Sassarese.
L’iniziativa. I teatri di lavoro saranno l’area di Masua-Porto Flavia e la Laveria La Marmora, nella frazione di Nebida, di eccezionale valenza storico-paesaggistica. È prevista la partecipazione di 80 tra professionisti e studenti provenienti da tutto il mondo. Ci saranno anche otto profughi richiedenti asilo. E poi esperti di paesaggio, fotografi e performers. Il workshop operativo nasce in seno alla prima edizione del Master in Mediterranean Landscape Urbanism, istituito presso il DADU, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero, Università di Sassari, sotto la direzione scientifica del direttore del master Stefan Tischer, poi trasformatasi nel 2012 in Associazione Culturale LandWorks. L’iniziativa coinvolge direttamente, oltre l’Università di Sassari e il comune di Iglesias, il ministero dell’Ambiente, il Parco Geominerario della Sardegna, l’Igea, l’Ente Foreste, il Politecnico di Milano e svariate università internazionali.
Carlo Martinelli
