Fadda si autosospende da capocorrente del Pd: “Il gruppo lo guiderà Erriu”

I faddiani sardi restano senza Paolo Fadda: l’ex sottosegretario lascia la guida della sua componente dem. E al momento di tratta di una decisione irrevocabile.

Paolo Fadda – ex sottosegretario alla Sanità, ex parlamentare, consigliere regionale dall’84 al 2006, ex assessore sardo – si autosospende da capocorrente del Pd. La decisione è arrivata in serata quando Fadda ha riunito il suo gruppo in vista delle prossime mosse nel partito, chiamato da mesi a eleggere il nuovo segretario. Il timone della componente dem, che forma l’area popolare-riformista insieme a quella di Antonello Cabras, lo guiderà Cristiano Erriu, il titolare dell’Urbanistica e degli Enti locali nella Giunta di Francesco Pigliaru.

Il passo indietro dell’ex sottosegretario, politico sardo potentissimo tanto da avere una corrente tutta sua – quella faddiana appunto – è irrevocabile. “Ho necessità – fa sapere – di tranquillità e serenità”, condizioni che l’ex parlamentare dice di “non avere anche a causa della situazione del Pd”. Quindi “un periodo sabbatico, ma lascio in gruppo in ottime mani”.

Chissà se la mossa di Fadda è anche legata al rimprovero che, via stampa, gli ha rivolto l’altro giorno suo figlio Danilo, appena nominato assessore al Personale e agli Affari generali nella squadra di Massimo Zedda. Fadda jr, intervistato dal quotidiano L’Unione Sarda, ha detto che già cinque anni fa era stato costretto a “rinunciare a un assessorato dopo aver chiesto un parere a mio padre”.

Fadda senior, in ogni caso, non sta lasciando il Pd, partito di cui in Sardegna è uno dei fondatori visto che nel 2007 toccò a lui sciogliere la Margherita isolana, di cui era il coordinatore uscente. Nella cosiddetta componente faddiana succederà che le trattative interne le porterà avanti Erriu, uno dei fedelissimi dell’ex sottosegretario.

E per il titolare sardo dell’Urbanistica gli appuntamenti sono già in agenda. Venerdì il gruppo di Fadda si ritroverà con quello di Cabras per discutere ancora degli assetti interni al partito. Poi lunedì, a Oristano, è convocato il direttorio dem, ovvero la riunione di una delegazione ristretta in rappresentanza di tutte le componenti del partito.

L'assessore regionale all'Urbanistica Cristiano Erriu
Cristiano Erriu

Perché ormai sono passati tre mesi da quando Renato Soru, condannato per evasione fiscale, si è dimesso da segretario del Pd sardo. Ma i dem faticano a trovare un successore, anche se a tempo. Un leader che dovrà traghettare il partito sino al congresso del prossimo anno. È il ribattezzato Epifani sardo, una figura di transizione che verrà eletta dall’Assemblea senza passare dalle primarie. Suo il compito di gestire anche nell’Isola il delicato referendum costituzionale sul quale il premier Matteo Renzi si sta giocando la propria carriera politica. Renzi si è detto pronto a lasciare, nel caso in cui dovesse vincere il No. Per questo anche in Sardegna serve un segretario capace di convincere i cittadini della bontà della riforma Boschi. Specie adesso che i sondaggi danno il Movimento Cinque Stelle in vantaggio e ovviamente contrario a modificare la Costituzione così come proposta dal capo del Governo.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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