Fondi ai gruppi, i legali di tre consiglieri: “Stop alle udienze durante la campagna elettorale”. No del tribunale

Riprende il prossimo 17 dicembre con l’interrogatorio di due ufficiali di polizia giudiziaria il processo contro i diciotto consiglieri del gruppi misto del consiglio regionale rinviati a giudizio per peculato nell’ambito della prima tranche dell’inchiesta sui fondi dei gruppi consiliari. Poi si proseguirà il 10 gennaio e quindi si andrà avanti  a febbraio (una udienza) e a marzo (quattro udienze, una alla settimana).

Questo il calendario fissato dai giudici della prima sezione del tribunale di Cagliari (presidente Mauro Grandesso) venerdì, a conclusione di un’udienza nella quale si sono viste le prime scintille del conflitto tra difesa e accusa. I legali di tre consiglieri sotto processo – Mario Floris, Raimondo Ibba e Pierangelo Masia – hanno infatti rivolto al tribunale un’istanza affinché si tenesse conto delle “difficoltà” che i consiglieri potrebbero avere a presenziare alle udienze in particolare nel mese di febbraio quando sarà in pieno svolgimento la campagna elettorale per le elezioni regionali.

Netto il no del pubblico ministero Marco Cocco: si tratta di argomenti, ha detto, che non possono incidere sulla calendarizzazione del processo. E il tribunale gli ha dato ragione. Respinte anche tutte le questioni preliminari, a partire da quella che sosteneva l’opportunità di attendere le decisioni della Corte costituzionale su vicende analoghe avvenute in altre regioni o le motivazioni della sentenza di condanna (a un anno e otto mesi) del consigliere dell’Italia dei Valori Adriano Salis.

I consiglieri sotto processo sono Pierangelo Masia, Raimondo Ibba, Peppino Balia, Maria Grazia Caligaris e Raffaele Farigu, l’attuale deputato europeo dell’Idv Giommaria Uggias, Carmelo Cachia (Pd), Giuseppe Giorico (ex Udeur), Sergio Marracini (Udc), Salvatore Serra (Sinistra autonomista), Tore Amadu (Pdl), Oscar Cherchi (Pdl), Renato Lai (Pdl), Mario Floris (Uds), i fratelli Alberto e Vittorio Randazzo (ex Udc), Giuseppe Atzeri (Psd’Az), Beniamino Scarpa (prima Psd’az poi Pd).

In questa prima tranche sono rimasti coinvolti anche Silvestro Ladu (Pdl), la cui posizione è stata stralciata e viene processato da solo, e appunto Adriano Salis, che aveva scelto il rito abbreviato.

Complessivamente, considerndo le varie inchieste, i consiglieri regionali indagati sono 56. Due di loro – Carlo Sanjust e Mario Diana – si trovano in carcere.

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