Geominerario, scontro in Consiglio su leggina che proroga la convenzione

A distanza di 20 giorni dalla sua approvazione, ritorna in Consiglio regionale la leggina che proroga, nelle more del bando di affidamento, la convenzione per il Parco Geominerario della Sardegna. Dopo l’approvazione all’unanimità della norma a fine novembre, pochi giorni prima della pausa per il referendum costituzionale, ora gli schieramenti si scontrano in Aula, mentre i lavoratori si trovano in presidio davanti all’Assemblea nonostante il maltempo. La leggina portata oggi all’attenzione del Consiglio con procedura d’urgenza va a correggere la norma, eliminando la proroga di un anno alla società privata Ati Ifras e prospettando per i 525 lavoratori l’indennità di disoccupazione Naspi e per le attività svolte finora lo svolgimento da parte “di società in house regionali”, quindi Igea. Vengono confermati per il 2017 i 26,2 milioni di euro e per l’anno 2018 25 milioni “per far fronte agli oneri derivanti dall’attuazione di un piano di intervento a regia regionale da attuarsi nell’ambito del Parco”.

La vicenda è stata riepilogata dal capogruppo Pd, Pietro Cocco: “la proroga nelle more del bando, dal mio punto di vista è assolutamente legittima rispetto ai dettami nazionali e regionali, ma non tutti la pensano così. Il direttore generale dell’assessorato regionale del Lavoro ha mostrato riserve sino al diniego della firma sull’atto perché non rispetterebbe dettami nazionali. Oggi la situazione è complicata ed è stato chiesto un parere ad Anac e all’avvocatura dello Stato – ha spiegato – ora ci sono due possibili strade: non fare nulla e aspettare i pareri e quindi al 31 dicembre ci sarà il licenziamento collettivo e nessuna proposta all’orizzonte. Oppure c’è questa proposta che dà prospettiva ai lavoratori”.

“La Giunta deve tirare fuori gli attributi – ha tuonato Pietro Pittalis, capogruppo Fi – non è possibile che l’assessore non dica nulla rispetto ad una legge che non viene applicata”. L’opposizione è salita sull’Aventino minacciando “azioni clamorose”, come ha spiegato il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu: “sarà il primo Natale passato in Consiglio regionale”. Tutta la minoranza ha richiesto subito di conoscere gli atti di indirizzo della Giunta e del direttore generale dell’assessorato del Lavoro. “Questa rischia di essere una soluzione frettolosa e pasticciata: abbiamo fatto di tutto per evitare il licenziamento e l’interruzione del periodo lavorativo e ora stiamo acconsentendo questo in maniera esplicita. Serve un supplemento di riflessione”. Per Attilio Dedoni dei Riformatori ci sono “responsabilità politiche della maggioranza e della Giunta” , mentre Angelo Carta (Psd’Az) ha chiesto il perché “dopo tre anni di questa Giunta, si è arrivati a questo punto”.

“E’ una situazione complessa e delicata che si trascina da 13 anni e l’obiettivo unico della Giunta è quello di tutelare i lavoratori, dando certezze vere, che si costruiscono attraverso provvedimenti che hanno una solida base amministrativa”. Così il vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci, che ha parlato al posto dell’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, presente in Aula, ha replicato alle opposizioni in merito alle polemiche sulla leggina di proroga per il Parco Geominerario. L’assessore ha ricordato che su questa vicenda ci sono “incartamenti presso la Procura della Repubblica” e che la “Commissione regionale di controllo ha rilevato tantissime irregolarità ed è conclusa la fase di predisposizione del bando europeo”. L’assessore Paci ha spiegato quindi che “il dirigente ha analizzato la norma e ha espresso una serie di problemi, ha chiesto il parere all’Autorità nazionale anticorruzione, avanzando dubbi sulla legittimità. A questo punto in prossimità della scadenza abbiamo necessità di dare certezze”. Paci ha sottolineato che i prossimi passaggi riguardano “la profilazione dei lavoratori da parte dell’Aspal, un intervento successivo da parte di Igea che può prendere i lavoratori con contratti di massimo nove mesi, e nel frattempo il bando europeo va avanti e siamo pronti per ricostruire certezze di lungo periodo per i lavoratori”.

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