I moschettieri dell’Unione Sarda: programmi (impeccabili) e sospetti (legittimi)

di Guido Paglia

Intendiamoci, messa così, l’iniziativa dell’Unione Sarda è certamente meritevole: difesa intransigente della Sardegna, la Casa della Famiglia Sarda e delle sue impareggiabili bellezze, attraverso una politica ambientale in cui le esigenze energetiche dovranno rispettare (e non snaturare) il territorio; altrimenti, via libera allo spirito di Pratobello, l’emblema della ribellione isolana del 1969 contro i soprusi e il tentativo di cancellazione delle tradizioni. Sacrosanto.

E per dire tutto questo era proprio necessario che scendessero in campo non solo il direttore Emanuele Dessì e il discusso caporedattore Mauro Pili (oltretutto dimenticabile ex-presidente berlusconiano della Regione), ma addirittura il riservatissimo editore Sergio Zuncheddu? Non è per caso che il discorso è un po’ più complesso e magari ci troviamo di fronte ad un vero e proprio ‘manifesto politico-programmatico’ in vista delle prossime elezioni regionali? Sospetto legittimo, dal momento che le voci di una probabile (e meno male!) non ricandidatura di Christian Solinas, si sono fatte negli ultimi tempi sempre più insistenti.

Gli amici di Zuncheddu escludono che sia proprio lui il possibile candidato, malgrado un precedente come quello del 2009 potrebbe far pensare il contrario. E poi, pensate sia possibile che un imprenditore come lui, famoso per l’indignazione di dover chiedere l’autorizzazione a costruire sul proprio terreno, come tutti i cittadini, voglia ora sottomettersi alle regole regionali (rinunciando oltretutto ai ricchi finanziamenti pubblicitari di cui fa da anni man bassa)? Improbabile, il portafogli non si tocca.

Un ritorno sulla scena politica di Pili, allora? Improbabile e Dio ce ne scampi. Abbiamo già dato ed evitiamo di ricordargli i particolari.Resterebbe Dessì, ottimo giornalista e persona perbene. Certo, non un cuor di leone, una personalità talmente forte e autorevole in grado di mettere d’accordo quella litigiosa maggioranza di centro-destra che sta  sgovernando ora la Regione.

A meno che, i “tre moschettieri” dell’Unione Sarda non stiano semplicemente tirando la volata ai desiderata del “quarto moschettiere”, quel Guido Grimaldi-D’Artagnan che -grazie proprio ai buoni uffici del suo fidato Pili- ha assunto sempre più potere all’interno del Gruppo Zuncheddu e del suo giornale. E sul fatto che Grimaldi, dopo aver battuto Vincenzo Onorato nella ‘guerra dei traghetti’, grazie agli appoggi di Matteo Salvini,  abbia mire sempre più delineate sulla Sardegna, ci sono davvero pochi dubbi. Naturalmente, non per gareggiare lui nel torneo di Villa Devoto, ma forse per svolgere semplicemente il ruolo di futuro kingmaker, tirando fuori dal cilindro un coniglio a sorpresa al momento giusto. E l’appoggio dell’Unione Sarda, di Videolina etc etc, sarebbe di certo un bel vantaggio.

Già, ma tra due anni, sono sicuri Solinas, Salvini, Grimaldi e Zuncheddu che saranno ancora la Lega e il PsdAz a dare le carte all’interno del centro-destra? Perché se questo dovesse essere davvero il piano del programma politico-programmatico esposto in bella copia sull’Unione, sarebbe il caso di sentire prima cosa ne pensano gli alleati. A cominciare da Giorgia Meloni, che tutti i sondaggi danno come primo partito della coalizione, e via via tutti gli altri.

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