Ecco il primo ‘Pecorino bond’: formaggio dop a garanzia del credito

È stato emesso da Cooperatori Allevatori di Oristano (Cao) il primo Pecorino bond, innovativo strumento finanziario messo a punto dalla Regione insieme a Sfirs per sostenere il settore lattiero-caseario. Il bond è suddiviso in due tranche: la prima da 1 milione e 125mila euro, la seconda da 625mila, per un totale di 1 milione e 750mila euro, entrambe sottoscritte da fondi e investitori esterni privati. Il 20% delle quote è invece a carico della Regione per tramite di Sfirs.

L’operazione vuole essere la prima di altre successive e ha avuto origine dall’accordo tra Regione, Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop e Abi Sardegna per le attività di costituzione in pegno del Pecorino e operatori nel settore degli investimenti. Il ‘Pecorino bond’ era stato presentato due anni fa all’università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) dall’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, a una platea di investitori nazionali e internazionali. La procedura ha seguito tutti gli stringenti parametri tecnici della normativa in vigore. L’emissione è garantita dal pegno rotativo sul prodotto e da Confidi Sardegna.

Col ‘Pecorino bond’ la Sardegna punta sull’innovazione per rilanciare l’agroalimentare, mettendo in campo per la prima volta in Italia la misura. “Questa – dice Paci – è una ulteriore operazione nella quale crediamo molto per favorire l’accesso al credito delle imprese sul versante dei mercati finanziari in forme innovative e diversificate e per combattere il credit crunch (restruizione dell’offerta di credito). In questo modo possiamo aumentare il valore complessivo del sistema Sardegna, che vogliamo moderno e capace di essere affidabile”.

Così il presidente di Sfirs, Paolo Sestu: “È importante evidenziare come questi strumenti finanziari, oltre ad essere di aiuto al mercato, rappresentano una rilevante novità. Abbiamo iniziato dal lattiero-caseario e, sulla base di questa sperimentazione abbiamo in programma di replicare lo stesso modello anche in altri settori, non solo dell’agroalimentare”.

 

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