Per rilanciare l’agroalimentare la Regione s’inventa il ‘Pecorino bond’

“La Sardegna, isola dei centenari e della qualità della vita, punta sull’innovazione per rilanciare l’agroalimentare, mettendo in campo per la prima volta in Italia il “Pecorino Bond”, uno strumento finanziario per sostenere il settore e farne volano di sviluppo e occupazione”. Lo annuncia in una nota la Regione. “Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci (nella foto) ha presentato all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), a una platea di imprenditori nazionali e internazionali riuniti per la presentazione della ricerca “The Food Industry Monitor”, la linea che la Giunta sta seguendo per centrare l’obiettivo di rilanciare l’agroalimentare: innovare profondamente per attrarre investitori, consumatori, operatori economico-istituzionali e competenze attraverso la valorizzazione degli asset, il potenziamento delle produzioni locali, l’applicazione delle nuove tecnologie e di una nuova strategia finanziaria”.

“L’Agrifood è l’area prioritaria di specializzazione della strategia S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy contenuta nel Fesr 2014-2020. Una scelta precisa – ha spiegato il vicepresidente Paci -. La Sardegna ha una qualità della vita altissima, è uno dei tre posti al mondo dove vivono più centenari grazie al clima e all’ambiente ma anche grazie al cibo, ed è sulla qualità del cibo, sulla food safety che vogliamo puntare per un agroalimentare di eccellenza che va aiutato e rilanciato, favorendone l’internazionalizzazione e rendendolo competitivo a livello mondiale. In questo modo, possiamo attrarre imprese e investimenti che siano una potente leva di sviluppo per l’economia regionale. Per creare condizioni ancora più favorevoli, abbiamo studiato con la Sfirs una serie di strumenti finanziari profondamente innovativi, che faranno da moltiplicatore delle risorse che stiamo mettendo in campo, 4 milioni di euro, agevolando il recupero di risorse aggiuntive – non meno di 50 milioni – da banche e investitori privati garantiti da Regione e Sfirs”.

Alla tavola rotonda hanno partecipato gli amministratori delegati delle principali industrie agroalimentari, da Ferrero a Fileni fino a Frescobaldi e Varvello. Le conclusioni sono state affidate a Carlo Petrini, presidente di Slow Food International, che ha richiamato con forza il valore della qualità e dell’etica nel settore alimentare. “Un parterre esperto e qualificato, che apre prospettive importanti per l’agroalimentare in Sardegna”, ha sottolineato il Vicepresidente.

Il “Pecorino bond” sarà costituito un paniere di circa 10 aziende agroalimentari che emetteranno minibond a 36 mesi per sostenere il capitale circolante, dando come pegno parziale il pecorino accantonato. “Queste emissioni saranno sostenute da un Fondo di capitale di rischio presso la Sfirs con la partecipazione di investitori istituzionali. Le risorse del Fondo saranno utilizzate per la sottoscrizione di strumenti finanziari emessi da un soggetto veicolo SPV (special purpose vehicle) che emette titoli sottoscritti da investitori professionali. Con i proventi ricevuti dagli investitori istituzionali, il SPV sottoscrive i minibond. Advisor dell’operazione finanziaria, con il compito di selezionare le imprese che hanno i requisiti per avere diritto all’emissione di minibond, è BSI Merchant, società italiana appartenente al gruppo bancario svizzero BSI. “Siamo molto soddisfatti di aver costruito questa operazione che consente alla Regione Sardegna e alla SFIRS di valorizzare le eccellenze del territorio e aiutare le aziende casearie a crescere affidandosi anche a strumenti alternativi rispetto al classico finanziamento bancario – ha sottolineato l’ad di BSI Merchant Alessandro Santini -. La nostra esperienza in questo settore e la forte volontà della Regione Sardegna di rilanciare l’economia locale del territorio ha creato il giusto connubio per trovare una soluzione vincente. Siamo onorati di poter fare lo scouting e l’analisi delle aziende che beneficeranno dello strumento finanziario sino alla sua quotazione in borsa”.

“L’innovazione finanziaria promossa da Sfirs e Regione mira a favorire un cambio di cultura anche nel sistema finanziario regionale, ampliando il ventaglio di possibilità di accesso alla finanza da parte delle imprese dell’agroalimentare – ha detto il presidente della Sfirs Antonio Tilocca -. Dobbiamo essere noi amministratori pubblici i primi a innovare, e lo stiamo facendo, perché solo così possiamo crescere e migliorare”.

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