Piano casa, ambientalisti tutti contro. Albergatori: “Hotel o seconde case”

Il Piano casa da approvare entro il 31 dicembre bocciato dagli ambientalisti e da quasi tutte le associazioni ascoltate oggi in commissione Urbanistica del Consiglio regionale. Critici gli ordini professionali di architetti e ingegneri, aperture dalle associazioni di categoria degli imprenditori, come Confindustria e con Federalberghi che non condivide alcuni passaggi.

“Questo disegno di legge si configura come un processo di sottosviluppo – sostiene Vincenzo Tiana di Legambiente – la Regione Sardegna ignora le misure per ristrutturare all’interno delle coordinate dell’Unione europea, e questo ddl prevede invece la possibilità di costruire ovunque, dove si vuole e quando si vuole”. Il responsabile scientifico dell’associazione critica in particolare la norma sull’incremento fino al 50 per cento negli spazi comuni degli alberghi, che il provvedimento lega all’emergenza epidemiologica: “In questo modo la Regione sta rendendo strutturale il Covid”, commenta.

Un no convinto arriva dal presidente del Gruppo di intervento giuridico, Stefano Deliperi. “E un ddl che ripercorre proposte che cercano di incidere sempre sul sistema costiero, ma non si può pensare – avverte – che la soluzione ai problemi della Sardegna passi per la cementificazione delle coste. Il testo quindi sia rivisto alla luce delle esigenze effettive”.

Giudizio negativo anche da Cna Costruzioni. Il segretario Francesco Porcu parla di “un testo di legge impregnato di una logica derogatoria volta più a scardinare l’impianto di tutele paesaggistico-ambientale che ad affrontare in modo organico il tema dell’urbanistica, dell’edilizia, della centralità della pianificazione, della sicurezza idrogeologica, della qualità architettonica dei nostri centri urbani”.

Il presidente di Federalberghi, Paolo Manca dice di apprezzare la parte della legge che “punta alla riconversione di strutture esistenti non più al passo con i tempi”, ma non condivide i bonus volumetrici nelle seconde case nella fascia dei 300 metri.

“Bisogna fare delle scelte perché – spiega – il residenziale turistico non deve essere messo alla pari con il residenziale alberghiero: nella gestione di un hotel si creano posti di lavoro, un hotel sta aperto 120, 150 giorni l’anno. Abbiamo 100mila seconde case che, anche se ampliate, lavorerebbero al massimo 60 giorni, quindi serve una scelta strategica importante”.

Giudizio positivo invece da Confindustria. “Il testo ha tanti spunti buoni per il rilancio del settore dell’edilizia e del turismo”, dice il presidente Maurizio De Pascale. Che però sottolinea la “necessità di arrivare al più presto a una legge urbanistica”.

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