La Regione cambia il Piano casa. Dopo oltre nove mesi, spazza via il vincolo di tutela nel raggio dei 300 metri dalle zone umide. La misura di massima protezione per le aree considerate beni paesaggistici era stata introdotta a inizio anno con un emendamento delle opposizioni votato anche dalla maggioranza e ora è stata modificata con la legge omnibus.
Si torna così alla situazione preesistente e nella fascia dei 300 metri dalla battigia di stagni e laghi si potrà di nuovo costruire o apportare modifiche agli edifici già esistenti. Un cambio importante e che riguarda grossi centri come Cagliari, Quartu e Olbia. La nuova disciplina è stata introdotta con la legge omnibus appena licenziata dall’Aula, grazie a un emendamento voluto dal centrodestra che porta la firma di Giorgio Oppi (Udc), Franco Mula (Psd’Az), Francesco Mura (Fratelli d’Italia), Dario Giagoni (Lega), Michele Cossa (Riformatori), Angelo Cocciu (Forza Italia) e Roberto Caredda (Misto).
Nella zona protetta, restano inedificabili solo le aree libere da volumi che ricadono in zone omogenee E (usi agricoli) ed F (insediamenti turistici), mentre si potrà costruire nelle zone A (insediamenti storici), B (tessuti urbani consolidati), D (insediamenti produttivi), ma anche C (espansioni urbane) e G (servizi generali) nel caso in cui siano contigue agli abitati.
Sugli edifici esistenti sono comunque sempre consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e di nuova costruzione (cioè nuovi manufatti, o ampliamento di quelli esistenti fuori dall’edificio principale, prefabbricati, magazzini, depositi merci).