Fondi Fesr, Ue striglia Regione: “Ritardo di 5 mesi”. È l’effetto Solinas sul blocco del Crp

Alessandra Carta

La Regione Sardegna è inadempiente nella gestione dei fondi Fesr per lo Sviluppo dei territori. La strigliata l’ha messa nero su bianco Bruxelles in una lettera recapitata agli Uffici di via Cesare Battisti a Cagliari. Una figuraccia legata alla paralisi del Crp, il Centro regionale di programmazione cui spetta gestire quelle risorse.

La missiva ha la firma di Nicola De Michelis, che nella Commissione europea guida la Direzione generale della Politica regionale e urbana. Nello specifico l’inadempimento riguarda “gli obblighi regolamentari” della nuova programmazione, quella del Fondo 2021-2027, visto che la Sardegna non ha ancora nominato “il Comitato di Sorveglianza che deve essere istituito entro tre mesi dall’approvazione del Fesr”, si legge nella lettera del Dg. Considerando il via libera è arrivato il 26 ottobre 2022, “tale scadenza è stata ormai superata da oltre cinque mesi“.

Non sono morbidi i toni di Bruxelles, nemmeno un po’. “La mancata istituzione del Comitato di Sorveglianza – è scritto ancora – si riflette in un ritardo importante dell’approvazione dei criteri di selezione delle operazioni“, sui quali serve l’ok da parte dello stesso organismo. In assenza di questo passaggio, “l’attuazione del programma rimane bloccata”.

Senza citare espressamente il Crp, il Dg De Michelis spiattella la motivazione di questa catena di ritardi. E spiega: “I ritardi sopramenzionati sono principalmente dovuti alla mancanza di un’Autorità di gestione del Fesr. Nel merito, si segnala che fonte di particolare preoccupazione è il fatto che la stessa – è sempre il riferimento al Crp – svolge anche il ruolo di organismo intermedio incaricato dell’attuazione del programma nazionale ‘Just Transition Fund‘ nell’area di Sulcis Iglesiente”. Non solo: ” Infine, la “La continua assenza di un’Autorità di gestione non può non avere effetti negativi anche sul Por Fesr Sardegna 2014-2020, che si trova nella fase di chiusura”.

Insomma, un doppio blocco, sulla programmazione nuova e su quella che sta per partire. E tutto perché Solinas ha bloccato la nomina del nuovo Dg del Crp. Una partita che è cominciata a gennaio, quando all’improvviso Massimo Temussi ha lasciato la poltrona per andare a fare l’emigrato di lusso nella Capitale. Temussi, a sua volta, ha avuto la colpa di non indicare, durante il suo anno di mandato, un vice. Con questa casella vuota, la guida del Crp è stata affidata alla funzionaria più anziana, ma con poteri limitati. Come appunto l’impossibilità di indicare il Comitato di sorveglianza del Fesr.

La lettera di De Michelis è arrivata sul tavolo di Giuseppe Fasolino, l’incolpevole assessore alla Programmazione, anche lui beffato da Solinas. L’esponente della Giunta, quota Forza Italia, ad aprile aveva rotto gli indugi e nominato Eugenio Annicchiarico come Dg. Il nome era caro proprio a Temussi, visto che l’uno era direttore generale dell’assessorato al Lavoro quando il secondo guidava l’Aspal, l’agenzia regionale di settore.

In maggioranza, specie in ambienti vicini a Fdi, il nome di Annicchiarico non è mai stato gradito, perché gli uffici del lavoro, durante il suo mandato da Dg, erano in mano al Pd che governava la Sardegna con Francesco Pigliaru. Per Fasolino, però, la gestione del Crp, su cui l’assessorato alla Programmazione ha la supervisione, contava di più rispetto alle appartenenze politiche. Ma Solinas ha bloccato tutto. Solo che il governatore, oltre ad azionare il freno, avrebbe dovuto scegliere anche un’alternativa. Invece è arrivata la melina, di cui il presidente è un campione senza rivali.

Alessandra Carta

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