Aeroporto di Arbatax, Mazzella condannato a pagare quasi 6 milioni

Questo il verdetto del lodo arbitrale. I soldi li incasserà la Aliarbatax, proprietaria dello scalo attraverso il Consorzio industriale dell’Ogliastra.

La Gearto di Giorgio Mazzella è stata condannata a pagare a 5 milioni e 700mila euro. L’ha deciso venerdì il lodo arbitrale presieduto da Anna Maria De Montis. La vicenda riguarda l’aeroporto di Arbatax-Tortolì che l’imprenditore e immobiliarista ogliastrino aveva acquisito nel ’93 attraverso la spa Aliarbatax (primo volo nel settembre di quello stesso anno con la Air Dolomiti). Ma da lì una lunga serie di staffette societarie che hanno portato all’arbitrato.

La somma che la Gearto deve pagare comprende interessi e rivalutazioni. I soldi li deve incassare la stessa Aliarbatax che, agli inizi degli anni Duemila, l’imprenditore-immobiliarista cedette al Consorzio industriale di Arbatax-Tortolì. Con un accordo: l’ente pubblico avrebbe a sua volta saldato il debito con Mazzella incassando i canoni dell’affitto ventennale che la Gearto si era impegnata a versare perché manteneva la gestione dell’aeroporto. Solo che la società di Mazzella, controllata al 100 per cento dalla Arbatax spa (la holding di famiglia), non ha mai corrisposto le cifre pattuite.

Ai 5 milioni e 700mila euro si arriva così: 51.923,85 euro sono riconosciuti “quale saldo dell’annualità dal 1° aprile 2007 al 31 marzo 2008”, si legge alle pagine 50 e 51 del lodo arbitrale. Ecco poi “377.013,54 annui con decorrenza dal 1° giugno 1999 e sino al 14 novembre 2014”, data di rescissione del contratto di gestione.

Quanto allo sviluppo della vicenda, nel 2012 sullo scalo ogliastrino era intervenuta anche la Regione promuovendo una trattativa tra Aliarbatax e la Gearto. In viale Trento governava il centrodestra. Ma la promessa di un’ulteriore iniezione di risorse pubbliche restò tale. La Gearto nel frattempo – è scritto agli atti del lodo arbitrale – aveva ricevuto finanziamenti pubblici.

Due anni dopo – e siamo nel 2014 – cambiano i vertici del Consorzio industriale di Arbatax-Tortolì. È una rosa a tre decisa da Provincia e Comune. Il presidente lo nomina il Pd che sceglie Mimmo Lai (salito di recente agli onori delle cronache per essere finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta su Sindacopoli, relativa alla realizzazione del porticciolo turistico di Tortolì). Fatto sta che il Cda del Consorzio (con vice Mario Murru e terzo componente Giacomo Usai) chiede alla Gearto la restituzione delle chiavi dell’aeroporto e il pagamento dei canoni di affitto mai saldati.

Il recupero dei crediti viene affidato agli avvocati Massimiliano Marcialis e Carla Valentino. Anche perché l’aeroporto è chiuso dal 2011. La trattativa si fa difficile, ma alla fine si arriva a una conciliazione parziale siglata il 14 novembre 2014 davanti al notaio Gianluigi Cornaglia. L’accordo prevede che il contratto di gestione venga rescisso. In quella stessa occasione si demanda a un arbitrato la risoluzione delle pendenze finanziarie, come prevede lo stesso contratto.

L’avvocato Anna Maria Demontis è nominata presidente del lodo dal Tribunale di Cagliari. Per Aliarbatax l’arbitro indicato è stato Stefano Demuro, per la Gearto Cristiano Cincotti. Venerdì scorso (15 aprile), il giudizio: Mazzella deve pagare quasi 6 milioni di euro. Si attende adesso la riapertura dello scalo. Anche perché il Consorzio ha ufficializzato di recente l’intenzione di rimettere in bonis Aliarbatax, finita nel frattempo in liquidazione con Stefano Monni commissario.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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