VIDEO. “Addivanati”, ecco gli attivisti politici che lottano tra sofà e telecomando

Un divano, la tv che trasmette i funerali di Berlinguer o i monologhi di Nanni Moretti, un posacenere pieno, intorno i resti di un quotidiano piatto e passivo. Ecco uno dei modelli della vita contemporanea, un’esistenza da “addivanato” che scorre piano mentre si fa zapping tra le vite degli altri: ce la racconta l’autore e regista cagliaritano Giuseppe Boy nel racconto “La volontà addivanata”, pubblicato in una raccolta edita da Il cenacolo di Ares.

Oggi il testo di Boy è diventato un cortometraggio firmato da Licio Esposito, “Addivanati”: presentato in anteprima pochi giorni fa all’interno della manifestazione “Cuncambias” di San Sperate, sarà in proiezione domani sera a Cagliari all’Hotel Santa Margherita per l’avvio del tour “Bici Nuragica”.

Il corto di Boy e Esposito è stato inoltre lanciato in rete con un “Addivanati day” il 26 luglio scorso, “un primo passo verso la liberazione delle menti incorporate dai divani di tutto il mondo”: operazione semiseria per accendere i riflettori sulla triste condizione che tanti vivono, schiavi della sedentarietà e di una vita trascorsa davanti a uno schermo che ci dà l’illusione di essere al centro del mondo senza permetterci di agire davvero.

Il cortometraggio ha raggiunto migliaia di visualizzazioni in pochi giorni e suscitato particolare interesse tra gli IndiVAnados, comunità ovviamente virtuale che raduna “inattivisti rivoluzionari del sofà che, armati di telecomando o smartphone, conducono battaglie a video aperto contro le Caste e i Poteri forti”. In tantissimi hanno risposto all’Addivanati Day con commenti, post, foto e scambi di opinioni sul fenomeno: migliaia di esistenze assopite per le quali il divano diventa il centro della stanza, culla di pensieri e nostalgia e allo stesso tempo protezione dal mondo esterno, dalle grida e dalle lotte combattute in strada fuori da casa nostra.

“Che cosa spinge un uomo – si chiede Licio Esposito nella presentazione al video – a diventare schiavo della sua propria apatia fino a smaterializzarsi nel corpo e nella mente su di un divano? Forse il troppo pensare. Forse un estremo desiderio di agire. O forse una scatola luminosa messa lì apposta per annientare ogni volontà…”.

La volontà si è frantumata e sparpagliata in pezzettini assorbiti da un caldo, comodo e ingombrante divano, ecco spiegato così il fenomeno dell’addivanamento, una condizione dell’essere che non è una prigione vera e propria con sbarre e guardiani ma una minaccia per mente e corpo. “E se anche dovrò arrendermi e avere anche la mente addivanata, che almeno possa perdere del tutto la mia identità, non redermene conto, che possa essere veramente estraneo a tutto questo, non costretto a sentire le voci della mia conscienza, che almeno possa veramente stare tutto il giorno in santa pace ed essere me stesso, essere il divano”.

Il racconto di Giuseppe Boy non dà risposte, non ci spiega come alzarci dal divano. “Il momento giusto per smettere? Arriva quando ci accorgiamo che anche la mente sta per essere assorbita dal divano, e allora dobbiamo dire basta a un’esistenza da addivanati. È come decidere di smettere di fumare, mica facile…”.

Francesca Mulas

IL VIDEO

Addivanati di Licio Esposito from Licio Esposito on Vimeo.

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