Appuntamento tra cultura, natura e sentimenti mai sopiti dei sardi, tra cui l’insularità, il 14 dicembre alla Fondazione di Sardegna. A Cagliari, presso la sede di via S. Salvatore da Horta, è stato presentato il volume “Alessandro Biggio”, promosso nell’ambito del programma ARS -Arte Condivisa in Sardegna – ed edito da DISTANZ, volto a valorizzare la produzione artistica contemporanea della nostra isola in dialogo con quella internazionale.
Un artista legato ai luoghi e i paesaggi della Sardegna del calibro di Alessandro Biggio, la cui poetica, scrive Lorenzo Giusti nell’introduzione alla sua monografia presentata ieri, trova materia artistica negli elementi della polvere e della cenere, è capace di raccontare anche quei sentimenti di “ansia della distanza” ben espressi dai principali scrittori sardi. Oltre alla presentazione della monografia, l’artista ha presentato “Schiume”, in una mostra intima e dalle luci soffuse per esprimere opere sinuose e delicate, realizzate con un polimero inedito: il poliuretano espanso.
Erogato con un getto su vasche d’acqua, il poliuretano, soggetto a imprevedibili fluttuazioni, si trasforma a contatto con l’aria, sino a solidificarsi. Nonostante la loro composizione artificiale, le “Schiume” rimandano – nell’aspetto e nella conformazione – al mondo organico naturale. La mostra è godibile fino al 31 gennaio negli spazi della Fondazione di Sardegna.
“L’opera di Alessandro Biggio – continua Lorenzo Giusti – può essere letta come un tentativo di connettere il proprio microcosmo, l’ecosistema di Calasetta, fatto di memorie familiari e materie, di polvere e di fuoco, con i grandi sistemi che regolano l’universo. La propria vicenda di artista isolano con le grandi trasformazioni del mondo”.
L’artista, durante la serata di presentazione, partecipata da un pubblico attento che ha curiosato poi tra gli anfratti dedicati alle mostra, ha tenuto a ringraziare le persone che hanno collaborato con lui al progetto, curato dalla Fondazione di Sardegna: da Natascha Burger a Philipp Wagner per l’ideazione del concept, a Marie Artaker e Alexandra Möllner per il progetto grafico e il design della monografia.