Sant’Antonio, tra maschere e balli sabato si accendono i fuochi in tutta l’Isola

Dice la leggenda che Antonio, cristiano egiziano vissuto nel III secolo, scese negli Inferi per rubare il fuoco ai demoni e portarlo sulla terra. Dopo la sua morte l’uomo, che aveva condotto una vita esemplare dedita alla preghiera e alle privazioni fu fatto santo: si diffuse da questo momento la venerazione per Sant’Antonio del Fuoco, per il quale ogni 16 gennaio si celebrano feste in tutta Italia.

Nell’Isola ci si prepara per una delle feste più antiche e sentite di sempre: la sera del 16 o 17 centinaia di roghi si accenderanno nelle strade e nelle piazze dei paesi che ancora conservano la tradizione dei Fuochi in onore di Antonio. La festa da inizio al Carnevale sardo: è la prima uscita delle maschere tradizionali, creature ereditate da tempi antichissimi che sfilano nei comuni isolani con le loro espressioni terrificanti e il loro passo cadenzato scandito da ossa e campanacci. È un momento molto sentito in tutta l’Isola: attorno al fuoco si condividono vino, cibo e dolci preparati dalle donne e offerti a tutta la comunità.

Tutto pronto a Sadali per Is Foghidonis celebrati per Sant’Antonio e per San Valentino, patrono del paese: la sera di sabato sarà animata da un grande falò acceso subito dopo la benedizione della legna nella piazza della chiesa, a cui farà eco il crepitio delle fiamme negli altri rioni. Danza, musica e teatro accompagneranno la notte. A pochi chilometri si accenderanno Is Fogus per le strade di Seui, animati dalle note dei Rakìa.

Fuochi anche a Baunei con la festa Su fogone de Santu Antoni: l’appuntamento è dalle 21.30 in piazza Bingigedda per la benedizione e l’accensione del fuoco, il comitato organizzatore offrirà la paniscedda, dolce tradizionale del carnevale fatto di sapa e mandorle.

A Desulo grande festa per Antonio, patrono del paese: fuochi accesi dalle 17 nella piazza della vecchia chiesa sant’Antonio ad Issiria. Seguiranno i vespri e la cena per tutto il paese e i visitatori.

Tra il 16 ed il 19 gennaio a Dorgali e Cala Gonone si festeggia “Sa sera”, la sera che precede le giornate dedicate rispettivamente a Sant’Antonio e San Sebastiano. Dopo la celebrazione dei Vespri nella chiesa di Sant’Antonio il 16 e la chiesa di Santa Caterina il 19, si accenderanno i fuochi “purificatori” che illumineranno il paese per tutta la notte. La festa  è organizzata dal Priore dell’anno nel rione dedicato al Santo, si assaggerà ‘su pistiddu’, dolce tipico di questo periodo.

A Illorai in occasione di Sant’Antonio si celebra la processione de S’Ardia con i giovani del paese. S’Ardia è composta da un lungo bastone sulla cui sommità ci sono tre focacce a forma d’anello di diverso diametro, ricoperte da un fazzoletto di seta. Il foulard che copre i pani è adornato da alcuni nastri preziosi e antichissimi, provenienti dai grembiuli del costume che le spose indossavano il giorno del loro matrimonio e che, finita la cerimonia nuziale, offrivano in segno d’omaggio alla Madonna Assunta. La sfilata segue un percorso stabilito dalla tradizione e sosta in alcune località per ricordare i luoghi in cui, in tempi antichi si trovavano le chiese più antiche chiese del paese: qui il corteo sosta brevemente e i partecipanti recitano l’Ave Maria in sardo. In ciascuna di queste tappe il corteo si avvicina al fuoco e le Ardie vi girano intorno per due volte, in senso antiorario. Questo rito, secondo la tradizione, ha il significato di allontanare la sfortuna e le avversità. Nell’ultima tappa si scompone l’Ardia e si divide la focaccia più grande in nove parti. Un frammento di pane viene offerto a tutti i presenti e alle persone di nome Antonio, ai pastori e ai contadini che custodiscono il pane per un anno, poiché si ritiene preservi gli abitanti della casa, il bestiame e i campi dalla sfortuna.

A Bitti le due parrocchie del paese, San Giorgio e Santissimo Salvatore, ospiteranno la messa cantata a cui seguiranno i grandi falò. Durante la festa si offre il pane dolce di Sant’Antonio accompagnato da un bicchiere di vino. A Orani il gruppo Su Bundhu sfilerà dal pomeriggio per le vie del paese per chiudere con una serata di balli e festa.

 

A Mamoiada, celebre per le maschere dei Mamuthones, nel pomeriggio di sabato il prete benedice il fuoco della chiesa Patrona Beata Vergine Assunta girando per tre volte attorno al fuoco col santo e tutti i fedeli in processione. Da questo momento verranno accesi tutti i fuochi dei vari rioni, una quarantina circa. Domenica dalle 14,30 nella  sede della Pro loco si da inizio al rito della vestizione dei Mamuthones e Issohadores, subito dopo si parte con la processione danzata che tocca tutti i rioni dove c’è un fuoco. Maschere anche a Ottana: boes, merdules e filonzana usciranno dopo la benedizione del grande falò che sarà acceso in piazza San Nicola.

Festa domenica anche a Samugheo con il carnevale tradizionale ‘A Maimone’ e la sfilata dei Mamutzones che partiranno dalle 16 insieme alle altre maschere sarde e alle maschere slovene; la giornata si aprirà al salone parrocchiale dalle 10 con il convegno ‘La storia e la tradizione delle maschere sarde e slovene’ con Dolores Turchi, Ales Gacnik e Gigino Deidda.

Fuochi accesi in onore di Sant’Antonio anche Bottida, Laconi, Macomer, Neoneli, Nurri, Sedilo, Sinnai e in tantissimi altri comuni della Sardegna.

Francesca Mulas

 

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