Nuoro, nuova vita per il museo Etnografico. Firino: “Puntiamo alla qualità”

Oggi a Nuoro l’inaugurazione del Museo Etnografico ribattezzato Museo Del Costume, rimesso completamente a nuovo. Un progetto costato 5 milioni di euro e durato quasi 13 anni. Tre piani di esposizioni delle collezioni della civiltà sarda: abiti, gioielli, manufatti tessili e lignei, armi, maschere, pani, utensili dell’economia agricola e pastorale. All’ultimo piano la teca che rappresenta la processione in costume e i santuari della tradizione. Per la cerimonia presenti l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, il presidente dell’Isre, Bruno Murgia, lo storico direttore dell’Istituto, Paolo Piquereddu, il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu.

“E’ con orgoglio che presentiamo oggi il nuovo Museo del Costume, una grande esposizione contemporanea che unisce tradizione e modernità – ha affermato il presidente Murgia -. L’Isre è il più grande Istituto che si occupa di cultura sarda nell’Isola, ma anche un museo che guarda all’Europa, ai grandi mutamenti sociali, politici, economici e culturali”.

“La storia del Museo Etnografico – ha detto il sindaco Soddu – risale agli anni Trenta, ma la prima pietra è stata messa nel 1956. Sono orgoglioso di ospitare nella mia città un museo che è diventato storia e identità dell’Isola, ma attraverso un concetto dinamico che eleva la storia della Sardegna a storia universale. Qui ci sono le nostre radici da divulgare in tutto il mondo. Il nuovo museo diventerà attrazione per l’isola intera e elemento di sviluppo culturale e economico”. “Per la Sardegna oggi è arrivata una buona notizia – ha affermato l’assessore Firino – dopo tanti anni di gestazione è nato il nuovo museo e raccogliamo i frutti di un grande lavoro. Lavoriamo in rete e diamo a questa parola una concretezza che spesso stenta a essere realizzata: non è più tempo di andare avanti con piccoli musei e portare avanti progetti isolati e per singoli territori che non comunicano tra loro. La cultura e le reti tra musei possono essere quel ponte felice per sentirci tutti parte realmente della stessa terra e della stessa battaglia nel raggiungimento dell’obiettivo”.

Il progetto di ristrutturazione del Museo è stato curato dal progettista Mimmia Fresu sotto la direzione artistica di Paolo Piquereddu. L’esposizione contemporanea è stata curata negli ultimi mesi dal direttore Cristiana Collu che ha lasciato l’incarico a novembre.

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