Non una di meno, l’avvocata Montella: “È l’ora di una rivoluzione femminista”

Una nuova assemblea pubblica per fare il punto sulle battaglie portate avanti dalla rete Non una di meno è in programma a Cagliari, nel parco di Monte Claro, domenica alle 18: l’appuntamento è stato pensato in vista di nuove mobilitazioni nazionali e internazionali e con l’obiettivo di riprendere i tavoli tecnici avviati su femminismo, parità di genere e non solo.

Gli stessi temi sono stati al centro di un interessante incontro organizzato all’interno del festival letterario Marina Café Noir, ospitato al Giardino sotto le Mura di Cagliari tra 1 e 3 settembre: domenica si è parlato di ‘Rivoluzioni’ con Tatiana Montella, avvocata penalista romana e militante della rete Non una di meno e del collettivo Degender Communia.

“Siamo in un momento importante per i movimenti delle donne: dopo lo sciopero femminista che lo scorso 8 marzo ha portato migliaia di persone in piazza in 58 città e paesi in tutta Italia, stiamo organizzando altre iniziative per il 28 settembre, giornata dedicata al tema della salute delle donne; a Pisa il prossimo 16 ottobre ci sarà l’assemblea nazionale di Non una di meno e il 25 novembre le manifestazioni in tutto il mondo per la Giornata contro la violenza maschile sulle donne. Questi appuntamenti saranno un banco di prova per capire a che punto è il movimento femminista in Italia”.

Durante l’incontro del festival cagliaritano, coordinato dall’antropologa cagliaritana Alessandra Marchi e condotto insieme alla giovane blogger marocchina Fatima Bouhtouch, Tatiana Montella ha evidenziato i caratteri di un nuovo attivismo femminista, ben diverso da quello degli anni Sessanta e Settanta: “È vero che i nuovi movimenti tra cui Non una di meno recuperano alcuni ideali del femminismo della prima ora, come l’antirazzismo e l’anticapitalismo, ma in più la lotta delle donne si è intersecata con altre battaglie e c’è l’aspirazione a una rivoluzione su più fronti con una critica complessiva al sistema produttivo e riproduttivo”.

Secondo Montella, il sistema attuale che vede la disparità di uomini e donne nel mondo del lavoro e della cura familiare ha interesse a mantenersi tale nonostante le spinte femministe: “Il capitalismo si alimenta anche con lo sfruttamento del lavoro soprattutto femminile; se poi parliamo di donne migranti senza tutele, che spesso sono impiegate in nero o sottopagate, allora si capisce che la rivoluzione femminista non riguarda solo una parte della società ma interessa la lotta anticapitalistica, l’integrazione di migranti e  stranieri, il diritto al lavoro”.

Parlando di violenza di genere, secondo la rete Non una di meno non c’è un legame tra cultura e indole violenta: “Chi commette violenza non lo fa in base alla nazionalità – prosegue Montella  – al grado di istruzione, alla classe sociale a cui appartiene, ma è mosso da un’idea distorta della concezione che ha della donna: l’idea del possesso. Se pure non abbiamo numeri precisi, dato che in Italia manca un osservatorio nazionale sulla violenza di genere, gli stupratori sono spesso persone colte , benestanti, di nazionalità italiana. E qui c’è anche una gravissima responsabilità dei media con l’incapacità di leggere la violenza e raccontarla nel mostrare le donne non vittime ma in qualche modo responsabili di quanto accade. Ad esempio l’uomo è spesso descritto come persona per bene che ha agito in preda a un raptus, la donna si trovava volontariamente in una situazione di pericolo. Uno dei tavoli di discussione aperti da Non una di meno è proprio la narrazione da parte della stampa – conclude – una narrazione distorta, che purtroppo contribuisce in maniera devastante al fenomeno”.

(foto di Alec Cani)

 

 

 

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share