“Nel nome del padre”. A Cagliari da oggi la decima edizione di Karel Music Expo

Tutto pronto, a Cagliari, per il Karel Music Expo, il “festival delle culture resistenti” ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day, quest’anno al significativo traguardo della decima edizione. Un’edizione che, sotto il titolo “In nome del padre”, apre un trittico tematico da proseguire e sviluppare nei prossimi anni, all’insegna della musica e dell’arte come strumenti per l’abbattimento delle frontiere materiali e immateriali alla base dei conflitti nelle società e tra gli esseri umani.

Il fitto cartellone, che si estende fino al 23 ottobre, concentra tra oggi e domenica 9 la sua parte più corposa, articolata tra la consueta cornice del quartiere storico di Castello, con epicentro al Teatro Civico in via De Candia, e il Giardino sotto le Mura in viale Regina Elena.

La parte del leone spetta come sempre alla musica, con gruppi e solisti nazionali e internazionali di generi e stili differenti, dal cantautorato moderno all’indie-rock, dal blues all’elettronica. In arrivo dalla penisola i Soviet Soviet, Sorge, Wrongonyou, Marco Ferrante, Niccolò Francisci, il duo Interiors con la cantante Serena Fortebraccio; dalla Polonia Pola Rise, dall’Australia Adam Miller, da Malta il duo Fuzzhoneys, dagli Stati Uniti gli Ultra Violent Rays; giocano invece in casa i sardi Mario Nardi & Underground Sunshine Drum Ensemble, Carlo Addaris, Camera Oscura, Trigale e mumucs.

Tra i nomi di spicco, il cantautore e chitarrista statunitense Steve Wynn, lo scozzese Stuart Braithwaite, leader, cantante e chitarrista dei Mogwai, la coppia elettro-pop svizzera KiKu di scena con Blixa Bargeld, membro e fondatore degli Einstürzende Neubauten, e con il produttore e MC Black Cracker.

Tanta musica, dunque, ma non solo: corti d’autore, azioni ecosostenibili, degustazioni, laboratori e incontri, anche stavolta fanno parte integrante del variegato palinsesto del Karel Music Expo.
Il festival prosegue venerdì 14 all’Auditorium del Conservatorio, con l’atteso concerto di Tommy Emmanuel con Andy McKee come very special guest, mentre altri momenti extramusicali sono in calendario nei due fine settimana successivi: sabato 15 e domenica 16, nella Sala Anfiteatro della Regione Autonoma della Sardegna (in via Roma, 253), è in programma un congresso-laboratorio su “Nuova Economia e Diritti Umani, dalla competizione alla cooperazione, per un nuovo sistema di produzione e ridistribuzione”; nel weekend seguente (22 e 23 ottobre), infine, doppio appuntamento fuori porta al Parco Naturale dei Sette Fratelli per un laboratorio dinamico per il riconoscimento e l’utilizzo delle essenze alimentari e officinali della Sardegna.

Un programma ancora una volta ampio e variegato caratterizza dunque il Karel Music Expo, che si presenta ai nastri di partenza della sua edizione numero dieci con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato dello Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato del Turismo), del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Assessorato del Turismo) e della Fondazione di Sardegna, con la collaborazione di Arte&Arte, ESIBIRSI, Locanda Caddeo, La Rete dei Festival,_Reset Festival, Edicolacustica, Meeting del Mare, Calabria Sona, DIY Ticket, Exitwell, Liquoreria Collu, Lucitta, Balcony TV, Sonicbids, Audiocoop, Cagliari Pad, Ajò in Pullman, NewWaySardinia, Fiab, Charter Bike, Ondulor, Fablab, Cagliari App, Radiolina, Unica Radio e Skepto Film Festival.

Si comincia, dunque,  giovedì 6 ottobre con una serata carica di musica, ma non soltanto. L’apertura è infatti all’insegna di KME Movie, la selezione di corti d’artista – già collaudata con successo nella scorsa edizione – allestita in collaborazione con lo Skepto International Film Festival, l’annuale rassegna cagliaritana che coinvolge filmmaker indipendenti di tutto il mondo. “Lifever” di Ted Hardy-Carnac (Francia), “Bahar in Wonderland” di Behrooz Karamizade (Germania), “How I Didn’t Become A Piano Player” di Tommaso Pitta (Regno Unito) e “Picnic” di Jure Pavlović (Croazia) sono i corti in visione dalle 19 alle 20 nella Sala delle Mura del Centro Comunale Il Ghetto, in via Santa Croce, con ingresso gratuito.

La musica al Karel Music Expo prende invece il via alle 20.15 negli spazi del Giardino sotto le Mura in viale Regina Elena, novità di questa edizione del festival. Cinque i set in scaletta. Apre la serie l’energia di Camera Oscura, formazione metal-rock sarda, guidata dalla voce di Stefano Cherchi, che porta in scena il suo primo, omonimo lavoro in studio. A seguire, un’altra proposta isolana, Mario Nardi & Underground Sunshine Drum Ensemble, un grintoso duo improntato a un mix di folk americano, blues, pop e alternative con influenze British. Nato lo scorso dicembre, il sodalizio del chitarrista e cantante Mario Nardi e del batterista Lorenzo Mele, ha esordito su disco lo scorso giugno per l’etichetta Van Music Records di Carbonia.

Arriva invece dalla terra dei canguri il terzo ospite della serata, Adam Miller: con il suo stile di influenza jazzistica e una grande padronanza del finger-picking, il chitarrista australiano dà vita a delle esibizioni imprevedibili, caratterizzate anche dalle dissonanze e dai ritmi complessi che sono la sua cifra distintiva. Nel corso della sua carriera, Adam Miller ha suonato con Les Paul, Tommy Emmanuel, Matt Schofield, Charlie Hunter, Adam Levy e tanti altri, ricevendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale, ed esibendosi nei più prestigiosi club e festival del mondo.

Altri suoni e atmosfere nel set successivo, con il duo femminile Fuzzhoneys in arrivo da Malta con la sua miscela esplosiva di garage rock, condito con elementi di blues, un pizzico di punk e tanto groove. Francesca Mercieca (chitarra e voce) e Caroline Spiteri (batteria) hanno rilasciato lo scorso gennaio il loro primo Ep, “CD tal-Genn”, accolto da un grande successo radiofonico, che ha fatto guadagnare loro una posizione di rilievo nella scena musicale maltese.

Chiusura di serata con la voce e la chitarra di Steve Wynn, già cofondatore dei Dream Syndicate, formazione di punta della scena indie rock americana degli anni Ottanta/Novanta insieme a REM e Replacements. Le sue canzoni sono state registrate e/o interpretate dagli stessi REM, Luna, Concrete Blonde, The Black Crowes, Yo La Tengo e Eleventh Dream Day, tra gli altri. Nel 1990, con l’acclamato album “Kerosene man”, ha intrapreso la sua prolifica attività da solista, che ha raggiunto il suo apice nel 2001 con l’album “Here come the miracles”, considerato il suo capolavoro. Parallelamente Wynn si è dedicato anche ad altri progetti, tra cui la band garage rock Gutterball.

Due diversi appuntamenti al Ghetto in via Santa Croce precedono la serata musicale di venerdì 7 ottobre. Alle 17.30 (e fino alle 18.30) si parla di adempimenti fiscali e contributivi in “Esibirsi in regola”, un workshop dedicato ai musicisti e artisti dello spettacolo a cura della cooperativa ESIBIRSI di Pordenone. L’iscrizione è gratuita ma occorre prenotarsi tramite la segreteria di Vox Day (tel. 070 840345, e-mail info@voxday.com).

Alle 19, seconda e ultima serie di corti d’artista del KME Movie: in programma “Detour” di Michael Kam (Singapore), “8 ay” di Hüseyin Aydin Gürsoy (Francia, Turchia), “Estocolmo” di Alvaro Martin (Spagna) e “The radar” di Nicky Marbot e Jan Rouiller (Francia), “Non senza di me” di Brando De Sica (Italia).

Al Giardino sotto le Mura la musica comincia invece alle 20 con una nuova serie di proposte. A salire per prima sul palco, una formazione sarda: Trigale. Partendo da basi rock’n’roll, blues e country, Marco Noce alla voce e chitarra, Nicola Serci al basso e voce e Roberto Etzi alla batteria e voce, trovano la loro dimensione in un suono a metà strada fra l’acustico e l’elettrico, costruendo canzoni che raccontano storie semplici e surreali, in bilico fra passato prossimo e futuro remoto.

La scena musicale isolana è presente anche nel secondo set con Carlo Addaris, autore, polistrumentista, già frontman dei Colazione Freak. Porta in scena un’anteprima di “Metamorfosi”, il suo disco solista di prossima uscita, in cui si fondono in modo originale musica d’autore, elettronica e cantautorato, tra sperimentazione, sprazzi di psichedelia e easy listening.

Arrivano invece da Los Angeles gli Ultra Violent Rays, un duo elettronico dream pop dalle forti influenze dark, con un’attitudine verso la sperimentazione e la ricerca, da cui si percepisce l’ascendenza di gruppi come Portishead, Massive Attack e Phantogram. Cooper Gillespie al basso, sintetizzatore e voce, e Greg Gordon alla batteria e basi, creano uno strato di hip hop beats, melodie dream pop, dark synths, che evoca atmosfere fantascientifiche, con un suono tutto loro che chiamano “space pop”.

Mentre la serata al Giardino sotto le Mura prosegue con il Dj set a cura di Radiolina, storica emittente isolana che porterà alla consolle Carlotta Coco e Simonluca Olla, il Karel Music Expo si trasferisce nella sua sede “storica”, il Teatro Civico di Castello, per entrare nel vivo con la consueta formula che vede i diversi concerti avvicendarsi, alternativamente, sui due palchi: il “main stage” e il più raccolto “acoustic stage”.

A salire per primi sul palco centrale, alle 22, saranno i Soviet Soviet, ovvero Alessandro Costantini alla voce e chitarra, Andrea Giometti al basso e voce, e Alessandro Ferri alla batteria. Nato nel 2008, il trio pesarese ha all’attivo tre Ep e un album, “Fate” (2013), acclamato dalla critica come disco della maturazione. Post-punk potrebbe essere il genere sotto cui etichettare la loro musica, ma i Soviet Soviet guardano anche anche verso altri orizzonti, come la coldwave e l’art-punk, sfuggendo alle definizioni più stringenti per cercare di creare un sound fresco e allo stesso tempo ricercato.

Altre sonorità e atmosfere nel set successivo, sempre sul main stage, con Wrongonyou, al secolo Marco Zitelli, cantautore romano (classe 1990) che unisce influenze folk, pop, funk, un pizzico di elettronica e una voce soul per dare vita al suo personale stile. Grazie al primo demo, “Hands”, ha iniziato a ottenere consensi, esibendosi anche in importanti festival europei tra cui il Bime di Bilbao, l’Eurosonic di Groningen. È in cantiere il suo primo album, che vedrà la luce prossimamente per l’etichetta Carosello.

Finale di serata con uno degli ospiti più attesi di questa edizione del Karel Music Expo, Stuart Braithwaite, leader, cantante e chitarrista dei Mogwai, la band scozzese che ha segnato la storia del post rock. Cresciuto ascoltando i Cure, i Joy Division e i Velvet Underground, la sua passione per la musica lo ha portato da sempre a sperimentare nuovi suoni e melodie, affermandosi negli anni come uno degli artisti più poliedrici e affascinanti del panorama musicale internazionale. Agli inizi del nuovo millennio ha cominciato il suo progetto solista, riscuotendo subito un inaspettato successo: una nuova dimensione solitaria, ma sempre caratterizzata dai raffinati e allo stesso tempo minimali tessuti sonori che sono la sua cifra distintiva, in cui si intrecciano sapientemente ambient guitar noise, elettronica, cantautorato. Voce, chitarra e pedaliera, il suo concerto si annuncia intimo e rumoroso allo stesso tempo, con brani inediti tratti del suo nuovo repertorio e altri firmati Mogwai.

Anche sabato 8 i concerti iniziano al Giardino sotto le Mura, con una prima serie di set a ingresso gratuito, prima di trasferirsi al Teatro Civico in Castello. Introduce la serata, alle 19.30, il didjeridoo solo di Marco Ferrante, studioso e appassionato della cultura australiana e di discipline orientali, che ha esplorato il potere curativo delle vibrazioni sonore prodotte dallo strumento, usato fin dalla notte dei tempi dagli aborigeni dell’Australia settentrionale.

A seguire, il KME dedica uno spazio alla Rete dei Festival, associazione nazionale collegata al MEI (Meeting delle Etichette indipendenti) che contribuisce a tutelare e favorire lo sviluppo dei festival per musica emergente in Italia. Tra questi, il Meeting del Mare di Marina di Camerota (in provincia di Salerno) che presenta sulla scena del KME il cantautore Niccolò Francisci: chitarrista, compositore, autore di testi, con forti e coinvolgenti attitudini teatrali. L’anno scorso ha pubblicato online il suo primo disco, “Alice”, un concept album in cui si condensa la sua vena artistica: leggera, ironica, non-sense, elaborata ma semplice e immediata.

Il terzo set porta al centro dei riflettori il duo Interiors di Erica Scherl (violino, effetti, looper) e Valerio Corzani (basso semiacustico, e basso tinozza, laptop, iphone, percussioni e voce), qui con la cantante pugliese Serena Fortebraccio (componente, tra le altre cose, del gruppo vocale Faraualla): un progetto tra jazz, world music e dub, in cui voce, effetti e loop spaziano, tra sonorità acustiche e elettroniche, battiti ancestrali e groove sbilenchi.

In arrivo dalla Polonia attraverso la piattaforma Sonicbids, ecco quindi, alle 21, Pola Rise, voce morbida e sensibile che si unisce alle sonorità elettroniche del producer Manoid, che la accompagna in scena con Tobera alla chitarra, per trasportare il pubblico in un viaggio affascinante e dalle sfumature oniriche.

Lasciato il campo del Giardino sotto le Mura al Dj set a cura di Radiolina, la musica dal vivo si sposta al Teatro Civico in Castello per la seconda parte della serata.

Sul palco centrale, alle 22 (anziché alle 23.20,come annunciato in precedenza), è in programma uno dei set più attesi del festival, quello di KiKu & Blixa Bargeld & Black Cracker: tre diverse anime musicali per un originale progetto in cui si mescolano rock, poesia e sperimentazione, già apprezzato nelle tracce dell’album “Marcher sur la tête”, uscito due anni fa per la Everest Records. KiKu, è il sodalizio artistico, di base in Svizzera, del trombettista Yannick Barman e del percussionista Cyril Regamey; abbandonate le iniziali radici acustiche in favore di campionamenti e loop, il duo ha creato una singolare miscela di timbri ed elementi compositivi abbattendo i confini tra jazz, musica da camera, elettronica e pop. Con loro al Karel Music Expo saranno in scena Blixa Bargeld, storico membro e fondatore dei gloriosi Einstürzende Neubauten, nonché stretto collaboratore di Nick Cave, e Black Cracker, autore, produttore, MC e artista indipendente.

Subito dopo, nell’acoustic stage, spazio alle atmosfere rarefatte di mumucs, la traversata in solitaria che la cantante oristanese Marta Loddo ha deciso di intraprendere dal 2012: un percorso attraverso l’improvvisazione, il rock e il pop senza limiti di genere, pensato per voce e loop station, tra composizioni originali e rivisitazioni e arrangiamenti di celebri brani di artisti come Radiohead, Bjork e Amy Winehouse.

L’ultimo set vede protagonista il duo Sorge, un progetto di musica elettronica nato nel 2014 da Emidio Clementi, cantante dei Massimo Volume e scrittore, e Marco Caldera, produttore, musicista e tecnico del suono. L’amore condiviso per l’elettronica, unito a un immaginario comune coltivato nei lunghi tour insieme, ha portato alla realizzazione di dieci brani per elettronica, pianoforte e voce, pubblicati lo scorso febbraio da La Tempesta Dischi nell’album di debutto “La Guerra di Domani”.

Il sipario sulle prima parte del Karel Music Expo cala domenica 9 alle 17, con un appuntamento particolare ai Giardini pubblici: “Yidaki, il massaggio sonoro”, una cerimonia-concerto a cura di Marco Ferrante, già di scena la sera prima con la sua performance di didjeridoo.

Dopo una pausa di cinque giorni, il festival torna in scena venerdì 14 ottobre con un altro imperdibile concerto: all’Auditorium del Conservatorio (in Piazza Ennio Porrino, ore 21) tiene banco il chitarrista Tommy Emmanuel, accompagnato da un altro chitarrista acustico d’eccezione, Andy McKee. Tommy Emmanuel è riconosciuto come uno dei massimi interpreti della chitarra acustica a livello mondiale, noto soprattutto per la sua tecnica del fingerstyle. Classe 1955, il musicista australiano ha ridisegnato uno stile chitarristico appassionando un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo con le sue straordinarie performance. La sua tournée che fa tappa anche Cagliari vede come very special guest Andy McKee, altro talento della chitarra acustica, capace di trasformare le corde del suo strumento in una grande orchestra attraverso l’uso di accordature alterate, tapping, percussioni e una personalissima tecnica a due mani. Il concerto è proposto da Vox Day in coproduzione con l’associazione toscana Arte&Arte.

Per informazioni, la segreteria di Vox Day risponde al numero di telefono 070840345, e all’indirizzo di posta elettronica info@voxday.com. Altre notizie e aggiornamenti sul sito www.voxday.com e su CagliariAPP.

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