Il Novecento pittorico in Sardegna: a Bosa la mostra dedicata ad Antonio Atza

Un viaggio nei sentimenti, che racconta, partendo dai quadri di Antonio Atza, storie di amicizia e passione, amore per la propria terra e suggestioni espressive che ripercorrono il “Novecento” pittorico in Sardegna. Inaugurata a Bosa sabato 23 marzo nella sala espositiva di Casa Deriu (corso Vittorio Emanuele II) e rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 2 giugno, la mostra “Affetti d’arte” promossa dalla Tacs Visits e Tours, società che ha in gestione i Musei civici di Bosa. Oltre ai 20 di Antonio Atza ed a quelli della permanente nella Pinacoteca comunale dedicata all’artista, i visitatori potranno ammirare 90 dipinti inediti di 17 artisti del calibro di Stanis Dessy, Mauro Manca, Antonio Corriga, Vittorio Calvi, Giovanni Pisano, Manlio Masu, Renè Rijnink, Carmelo Floris, Nino Dore, Giovanni Dotzo, Enrico Piras, Antonio Pala, Marcello Lucarelli, Giovanni Thermes, Valerio Pisano e Pietro Longu, provenienti da diverse collezioni private.

“Tutti i pittori che presentiamo hanno avuto un interscambio artistico importante con Antonio Atza, sia perché amici, sia per stima e sia perché ex allievi – spiega Cristina Concu, curatrice della mostra e direttrice dei Musei civici di Bosa – da qui l’idea di far conoscere e raccontare questi rapporti di stima reciproca con i maggiori rappresentanti della pittura sarda del ‘900, ad un pubblico più ampio proprio nella città che Antonio Atza aveva amato ed eletto a sua residenza d’arte. Un omaggio doveroso, a 15 anni dalla sua scomparsa, ad uno dei pittori più importanti che la nostra isola abbia mai espresso, incentrato allo stesso tempo sugli affetti per l’arte e sull’essere affetti dall’arte”.       

Questa mostra trae quindi origine e forza dall’Antonio Atza, artista e uomo, a volte burbero, a volte goliardico, senza dubbio grande sperimentatore e visionario, capace di tessere rapporti artistici e sociali di alto livello pur mantenendo quella umiltà non comune ad artisti della sua levatura, tormentato e nello stesso tempo assolutamente in armonia con l’esterno e con la sua amata Bosa. Un legame indissolubile quello con la città sulle rive del Temo che traspare in ogni sua opera, nei colori e nelle forme, nella sperimentazione e nella continua ricerca del nuovo. Il catalogo della mostra sarà disponibile nel mese di aprile. Visite gratuite per le scolaresche e i residenti a Bosa.  

Orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18

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