David 2017, “miglior sceneggiatura” per La Stoffa dei Sogni di Cabiddu

Per la Sardegna è un premio storico, di quelli che non si dimenticano. “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu ha vinto il premio cinematografico David di Donatello per la miglior sceneggiatura adattata, sbaragliando una concorrenza non facile che vedeva anche Fiorella Infascelli e Antonio Leotti per “Era d’estate”, con cui condivide i luoghi in cui è stato girato: l’isola dell’Asinara.

Tra gli sfidanti non mancavano poi scrittori da Strega come Edoardo Albinati e un autore rigoroso come Marco Bellocchio. Sul palco di Roma, insieme ai coautori dello script, Salvatore De Mola e Ugo Chiti, Gianfranco Cabiddu ha preso il trofeo dalle mani di Gabriele Muccino e ha ricordato quel grande uomo di teatro quale era stato Luca De Filippo, figlio di Eduardo. “La stoffa dei sogni” mescola, infatti, “L’arte della commedia” dell’attore e commediografo napoletano con “La tempesta” di Shakespeare, utilizzate come chiave per una riflessione sul senso del teatro e sulla capacità di raccontare la realtà, sublimandola attraverso l’artificio della messa in scena. “Grazie a tutti voi. Sento che questo premio appartiene ad ognuno di voi, indistintamente – ha scritto Cabiddu sulla sua pagina Facebook poche ore dopo la cerimonia di premiazione – Ad ognuno che, tra mille difficoltà, mi ha accompagnato nella tessitura di questa “Stoffa” e aiutato a realizzare un sogno condiviso”.

Sin dai primi minuti dopo la vittoria sono arrivate tantissime attestazioni di stima e felicità per il regista de “Il figlio di Bakunin”. Auguri postati sulla pagina Facebook di Cabiddu di colleghi e figure del mondo del cinema, gente comune, ma anche dal presidente della Regione Francesco Pigliaru che ha scritto “Congratulazioni a Gianfranco Cabiddu, vincitore del David per la migliore sceneggiatura adattata”. Poche ore prima il governatore gli aveva anche fatto “in bocca al lupo”, rimarcando come il film “stasera porta ai David di Donatello la bellezza della Sardegna e la poesia di Eduardo De Filippo visti con il cuore e l’occhio di un regista sardo da tempo cittadino del mondo. Qualunque cosa succeda, è uno splendido risultato aver ricevuto nove nomination e giocarsela insieme al meglio del cinema italiano”.

Già, perché “La stoffa dei sogni” arrivava sul palcoscenico dei David forte di ben nove candidature, oltre a quella per la sceneggiatura aveva conquistato quelle per miglior attore protagonista e non protagonista – Sergio Rubini e Ennio Fantastichini – musiche, scenografie, costumi, trucco, montaggio e suono.

Ma per la Sardegna c’è stato anche un altro momento da incorniciare, la consegna del David per il miglior cortometraggio a Mario Piredda per “A casa mia” che come prassi in questa categoria, era stato decretato vincitore al momento della lettura delle nomination un mese fa. Incalzato da Alessandro Cattelan, presentatore della cerimonia, ha ringraziato tutta la crew e i produttori che gli hanno permesso di poter realizzare questa sua ultima opera.

Se il premio a Cabiddu è stata una vera e propria sorpresa, meno si può dire del resto dei premiati che ha visto trionfare come da copione “La pazza gioia” di Paolo Virzì che ha fatto il pieno di cinque statuette di peso tra cui film, regia, attrice protagonista Valeria Bruni Tedeschi, su ben diciassette candidature. A quota sei gli altri due sfidanti “Indivisibili” di Edoardo De Angelis e “Veloce come il vento” di Mattia Rovere che hanno scucito anche loro premi importanti come la miglior sceneggiatura originale il primo, e il David come miglior attore a Stefano Accorsi. Mentre tra i non protagonisti Antonia Truppo fa il bis dopo “Lo chiamavano Jeeg Robot” per “Indivisibili”, e Valerio Mastandrea che con “Fiore” fa suo il record di attore con più David vinti nella storia: ben quattro. Un po’ come Katharine Hepburn con gli Oscar.

Francesco Bellu

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