Carnevale, con giobia lardaiolu via a feste e sfilate in maschera

Entra nel vivo una delle feste più attese dell’anno: da giovedì e per tutta la settimana strade e piazze saranno animate dal Carnevale con le sfilate di carri e maschere.

La festa è stata anticipata dalla prima uscita delle maschere del Carnevale barbaricino lo scorso 17 gennaio in occasione di Sant’Antoni de su Fogu, celebrazione dedicata al santo che secondo la tradizione cristiana rubò il fuoco agli dei per portarlo agli uomini: una leggenda chiaramente mutuata da quella di Prometeo e di altri miti mediterranei. In quell’occasione diversi centri isolani sono stati animati da grandi falò attorno ai quali hanno sfilato le maschere tradizionali.

Gli appuntamenti prendono il via oggi, giovedì 8 febbraio, detto in sardo ‘lardaiolu’ perché solitamente accompagnato, in tavola, dal piatto tipico di fave e lardo.

Cagliari. Si festeggia per il secondo anno consecutivo, dopo uno stop di otto anni: la sfilata sarà accompagnata come di consueto da Sa Ratantira, l’orchestra popolare di tamburi e percussioni che da sempre segna il ritmo del Carnevale casteddaio. L’organizzazione è affidata all’Assessorato al Turismo e attività produttive di Cagliari insieme alle associazioni Sa Ratantira Casteddaia del quartiere Stampace, l’associazione del quartiere Marina Senza Confini, il comitato di quartiere Villaggio Pescatori di Giorgino e l’associazione Tra Parola e Musica-Casa di Suoni e Racconti. Dopo Giovedì grasso si festeggia sabato a Pirri, con il coinvolgimento di Domus de Luna, domenica ancora in città con un corteo più grande e diffuso, e di nuovo martedì grasso, che chiuderà la festa con il rogo di Cancioffali (qui le foto della scorsa edizione). Domenica ultimo appuntamento con la Vespiglia, gara in sella a una Vespa che si corre nel quartiere di Stampace.

Gavoi. Anche il carnevale gavoese si svolge giovedì grasso: tutto il paese è animato da centinaia di Tumbarinos, tamburini vestiti con abiti tradizionali sardi che suonano percussioni costruite a mano con attrezzi legati al lavoro agricolo.

San Gavino. Da un anno la festa della città del Medio Campidano fa parte dell’elenco ministeriale dei Carnevali storici d’Italia. Si comincia oggi con la festa dedicata ai bambini, si prosegue domenica pomeriggio con la grande sfilata dei carri allegorici, martedì la serata finale con il rogo di Su Babballotti.

Tempio. Da oggi via anche al Carrasciali Timpiesu, che andrà in scena anche domenica e martedì. Il protagonista dell’evento, le cui origini risalgono alla prima metà dell’800, è Re Giorgio, un tempo chiamato Jolgliu Puntogliu, fantoccio di paglia, oggi è Sua Maestà Re Giorgio, portato in trionfo su un trono. Da giovedì grasso e per i giorni successivi sarà venerato, onorato e adulato; martedì grasso, al tramonto, il Re verrà processato, colpevole di aver illuso il popolo con false promesse. Accanto a lui sfila  Mannenna, una donna del popolo ingannata dalle lusinghe del re, e poi il corteo reale, gli ambasciatori, i carri allegorici, le majorette.

Oristano. Domenica 11 e martedì 13 febbraio la città ospiterà la Sartiglia, gara equestre di origine medievale. Domenica è il giorno della Sartiglia del Gremio dei Contadini, guidato dal Componidori Antonio Giandolfi, sotto la protezione di San Giovanni Battista, martedì 13 si svolge quella del Gremio dei Falegnami, capocorsa Andrea Solinas, protetta da San Giuseppe. Accanto ai due Componidoris sfilano i cavalieri vestiti con gli abiti della tradizione sarda e spagnola, e i tamburini e trombettieri che segnano con il loro ritmo tutti i momenti della giornata. L’appuntamento è candidato a diventare patrimonio dell’Unesco. Quest’anno la festa è stata condizionata da misure straordinarie di sicurezza, come avviene ormai per i grandi eventi in tutta italia: numero chiuso per il pubblico, piano di emergenza che coinvolgerà 200 operatori e jersey per limitare gli accessi. 

Lula. Il carnevale lulese ruota attorno a Su Battileddu, figura inquietante vestita di pelli, porta in testa corna animali e ha il volto sporco di fuliggine e sangue. La maschera ha nascosta tra le pelli uno stomaco di bue pieno di sangue che si apre quando altre figure dal volto scuro lo colpiscono: è il simbolo del sacrificio che si compie a carnevale, legato a miti antichi e ai cicli della terra. Uscirà nel pomeriggio di sabato 10 febbraio.

Mamoiada. Dopo l’uscita per Sant’Antoni de su ‘ou, Mamuthones e Issohadores sfileranno ancora domenica 11 e martedì 13. Attesa come sempre una grande partecipazione di pubblico, con dolci e vino offerti dall’associazione Armonias e diversi appuntamenti culturali correlati. Domenica ci sarà il gruppo ospite dei molisani Diavoli di Tufara, martedì sfilerà anche il Carro di Juvanne Martis Sero e in serata si svolgerà una grande serata in maschera presso la sala comunale. Lunedì 12 sarà dedicato ai bambini e ai gruppi in maschera; sabato 17 febbraio si chiuderà con la Pentolaccia.

Santu Lussurgiu. Nel centro del Montiferru svolge la suggestiva corsa equestre di Sa Carrela ‘e Nanti, in programma nei giorni  11, 12 e 13 febbraio. È una spettacolare corsa che si svolge per le strette vie del quartiere di Biadorru con pariglie di due, tre o quattro cavalieri mascherati che si tengono il braccio a vicenda si lanciano alla massima velocità tra viottioli, strettoie, curve, discese e risalite.

Fonni. Protagonisti del carnevale fonnese sono Urthos e Buttudos,  che rappresentano la lotta quotidiana dell’uomo contro gli elementi della natura.  S’Urthu è vestito di pelli di montone o di caprone di colore bianco o nero, ha un grosso campanaccio legato al collo, la faccia annerita dal sughero carbonizzato, è tenuto al guinzaglio con una catena di ferro. Sos Buttudos indossano un cappotto di orbace sopra abiti di velluto, scarponi e gambali di cuoio, sulle spalle i campanacci. S’Urhtu, l’orso, lotta continuamente tentando di liberarsi dalle catene, aggredendo uomini e cose che incontra sul suo cammino, arrampicandosi dappertutto, sugli alberi e sui balconi, aizzato ad avventarsi sulla gente mentre sos Buttudos tentano di domarlo. Sfileranno martedì 13, mentre sabato e domenica ci saranno feste, maschere e carri allegorici.

(Foto di Raffaella Spanedda)

Francesca Mulas

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