Giornata della Memoria, Cajka porta in scena il dramma della Shoah

Parole, suoni e visioni per non dimenticare: l’incubo della Shoah rivive sulla scena con “Destinatario sconosciuto” della Compagnia Çàjka, dall’omonimo romanzo epistolare della scrittrice statunitense Katherine Kressmann Taylor: l’amicizia tra due uomini d’affari, proseguita fra il vecchio e il nuovo continente, viene interrotta quando la follia nazista imprime il suo marchio feroce sulla società tedesca, tra dominio della paura e leggi antisemite. Una emozionante e sobria “lettura scenica” affidata alle voci di Francesco Origo (che firma anche adattamento e mise en espace) ed Enrico Incani, sulle note del violino di Diego Milia, ricostruisce la genesi dell’orrore, dall’ascesa di Adolf Hitler al sempre più inquietante clima politico del Terzo Reich. Le lettere che due uomini d’affari, il tedesco Martin Schulse, appena rientrato in Germania con la famiglia, e l’ebreo americano Max Eisenstein, rimasto in California a occuparsi della galleria d’arte, si scambiano al principio degli Anni Trenta mostrano l’inesorabile incedere della barbarie che travolgerà l’Europa
“Destinatario sconosciuto” – nel cartellone della Stagione di Teatro Ragazzi del CeDAC/Circuito Multidisciplinare della Sardegna – verrà proposto in una serie di matinées per le scuole in varie città e teatri dell’Isola – in occasione della “Giornata della Memoria”: doppio appuntamento, lunedì 25 gennaio e martedì 26 gennaio alle 11 all’Auditorium Comunale di piazza Dettori a Cagliari, poi repliche mercoledì 27 gennaio sempre a Cagliari nel Teatro dei Salesiani, giovedì 28 gennaio al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e venerdì 29 gennaio al CineTeatro Montiggia di Palau, e infine martedì 2 febbraio all’ITC “Primo Levi” di Quartu Sant’Elena.
Nell’incrociarsi delle missive tra la West Coast e la Germania – reduce dalla profonda crisi economica, tra i primi segnali di ripresa e l’avvento del regime – la Storia si insinua tra le righe, con i primi segnali della tragedia che sta per abbattersi sull’Europa: Schulse, al suo ritorno in patria, si trova in una condizione di inatteso benessere, a fronte della diffusa povertà, e assiste dapprima con sospetto poi con crescente entusiasmo all’ascesa del Führer. I benefici per l’economia tedesca, a costo di uno sfruttamento dei lavoratori e della drastica riduzione dei diritti, sono però controbilanciati dagli effetti collaterali: il volto truce del nazismo, le persecuzioni contro i dissidenti e il diffuso antisemitismo, generano un’atmosfera di paura dalla quale verrà avvolto lo stesso Schulse, tanto da non osare intervenire in favore della sorella dell’amico.
La donna, Giselle, un’attrice, scompare nel nulla e verrà inghiottita nell’orrore dei campi di sterminio – e le prime voci sulle discriminazioni antisemite giunte oltreoceano trovano così la peggior conferma, ma proprio quei giustificati timori di Schulse saranno lo strumento di una sottile vendetta, consumata “a distanza”, per il tradimento della loro amicizia. Nella corrispondenza Eisenstein inserirà infatti deliberatamente degli elementi compromettenti, fornendo così al regime indizi contro il socio, finché le lettere verranno rispedite al mittente, con l’indicazione “Destinatario sconosciuto”.

Il romanzo “Destinatario sconosciuto” pubblicato nel 1938 dalla rivista “Story” di New York, e successivamente stampato in volume, con una certa fortuna editoriale (che anticiperà il successo delle recenti edizioni, dopo la sua riscoperta alla fine degli Anni Novanta: tradotto in 20 lingue, in Francia, Germania e Gran Bretagna, diventando un best seller in Israele, ha ispirato diverse mises en scène) avrebbe tratto spunto da una notizia di cronaca. Nella postfazione, il figlio della Taylor racconta infatti di un trafiletto di giornale sulla preoccupazione degli studenti americani in Germania, che avvertivano come lettere scherzose in cui cui ci si prendesse gioco di Hitler, avrebbero potuto rappresentare un pericolo per i destinatari: “Piantatela. Queste persone non scherzano. Potreste uccidere qualcuno semplicemente scrivendogli.”
Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film del 1944, diretto da William Cameron Menzies (il regista di “Via col vento”), con Paul Lukas nel ruolo di Martin Schulse.

La “lettura scenica” permette di scoprire, in un amaro crescendo, il progressivo affermarsi del regime nazista, il suo graduale imporsi e compenetrarsi con la società, mutandone le regole e i comportamenti – e l’incredulità del resto del mondo sulle notizie inquietanti provenienti dalla civile Germania: la verità sulla Shoah è resa più crudele, e insieme imprescindibile, dalla consapevolezza della “banalità del male”

Per informazioni e prenotazioni: teatroscuole@cedacsardegna.it – www.cedacsardegna.it

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