Torna Time in Jazz, a Berchidda con i ‘Piedi’ per terra

E sono ventisette. Time in Jazz, tra gli eventi musicali e artistici più amati dell’isola, festeggia le ventisette primavere con la nuova edizione in programma tra 9 e 16 agosto: linguaggi musicali e visivi, contaminazioni, danza e poesia, tradizione e sperimentazione gli ingredienti del festival di stanza come ogni anno tra Berchidda e dintorni. A seguire gli appuntamenti extra con Time in Sassari, 17 e 18 agosto.

E dopo quattro edizioni dedicate agli elementi di aria, acqua, terra e fuoco, dopo l’ultima ispirata al quinto elemento, la programmazione 2014 torna con i piedi ben piantati al suolo: il tema dei “Piedi” caratterizza gli appuntamenti di quest’anno con riflessioni su identità, cammino e itinerari, danze, arcaicità e tutto ciò che è legato alla terra.

“Avere i piedi per terra significa essere capaci di guardare la realtà con concretezza e contando solo sulle proprie certezze – sottolinea Paolo Fresu, direttore artistico del festival e presidente dell’associazione Time in Jazz  – fare un passo per volta tastando la consistenza del terreno. L’essere a contatto con la terra significa non solo dare vita ai propri sogni ma soprattutto concretezza alle proprie aspettative. Certo, il volo dell’arte e della creazione sa di poesia e di sentimento ma non c’è forse un lirismo estremo nel gesto del seminatore, di colui che taglia o raccoglie nei campi, o in una lunga passeggiata? Il “piede”, tema del nostro festival, diventa non solo la traccia del nostro passaggio ma la molla che dà la spinta necessaria per spiccare il salto verso l’ignoto, per librarci nell’aria o immergerci nel mare della conoscenza”.

Si parte sabato 9 agosto con i primi tre eventi legati al mare tra Posada, Budoni, Pattada e la nave che da Livorno approderà a Golfo Aranci con a bordo una singolare “concertazione navale”, chiusura sabato 16 agosto con gli ultimi incontri a Berchidda. In mezzo, un ricchissimo programma che toccherà, oltre a Berchidda, Posada, Budoni e Pattada, anche i comuni di Bortigiadas, Calangianus, Chiaramonti, Ittireddu, Loiri Porto San Paolo, Mores, Ozieri, Sant’Antonio di Gallura, Telti, Tempio Pausania e Tula. Il programma musicale spazia tra jazz, spiritual, gospel, canzone d’autore, world music, sperimentazione elettronica e musica della tradizione, con progetti eclettici, ensemble, solisti di fama internazionale.

Tra i nomi di rilievo in questa edizione numero 27 il pianista cubano Omar Sosa, il polistrumentista e compositore africano Mulatu Astatke (entrambi martedì 12 agosto) l’organista francese Andy Emler e l’inglese Dave Holland considerato tra i protagonisti più talentuosi del jazz moderno (giovedì 14 agosto). Accanto alle proposte musicali, sempre corredate da scenografie d’artista e video, non mancheranno incontri tra linguaggi espressivi diversi come “Attraversamenti”, spettacolo di Erri De Luca ed Ezio Bosso (sabato 9 agosto), la performance per violoncello e ballerini “Tango Sottile“, i tre progetti ispirati alle mille identità del Mediterraneo realizzati con contributi europei transfrontalieri “In mezzo c’è solo…il mare”, “7 modi”, “Voce di Vento” (11 e 12 agosto), lo spettacolo “Futbol” con Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite (15 agosto).

Per il secondo anno consecutivo Time in Jazz ospiterà anche la gara di canto a chitarra e organetto a cura di Fabio Calzia il 15 agosto. Immancabile, come da tradizione del festival, il pranzo tipico berchiddese a Ferragosto, mentre la chiusura delle danze sarà affidata alla Fanfara Tirana insieme a Transglobal Underground e Brass Bang!

Oltre a spettacoli e concerti sarà allestito il progetto Pav dedicato alle arti visive a cura di Giannella Demuro e Paolo Fresu, visitabile negli spazi berchiddesi del Laber. Presenti anche quest’anno la rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu e le presentazione di libri accompagnate da vino e aperitivi: tra gli ospiti in programma, Alberto Capitta, Boris Carta, Ashley Cann.

Come nelle passate edizioni Time in Jazz pensa all’ambiente e all’ecosostenibilità con il programma Green Jazz: stand, videoproiezioni, azioni di sostenibilità ambientale accompagneranno tutto il festival in cui alcuni dei concerti saranno alimentati esclusivamente da pannelli fotovoltaici. Green Jazz ha già vinto l’anno scorso il “Premio cultura in verde”.

Francesca Mulas

(foto di Roberto Cifarelli)

 

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