Al Massimo “Five easy pieces”, l’incubo della pedofilia nel teatro di Milo Rau

Cinque semplici esercizi di stile, brevi scene e monologhi da camera, messi insieme da sette giovanissimi attori, tra gli 8 e i 13 anni, per raccontare alcune delle più scandalose biografie del crimine in Belgio e ridisegnare la storia del paese. “Five easy pieces” (“Cinque semplici pezzi”) è il titolo dello spettacolo diretto dal regista svizzero Milo Rau in collaborazione con l’IIPM (International Institute of Political Murder): una pièce che negli ultimi anni ha conquistato la ribalta in tutta Europa demolendo spietatamente i tabù dell’epoca moderna. Un teatro politico che si afferma come la cifra stilistica del quarantenne Milo Rau, giornalista, scrittore, drammaturgo, definito dalla stampa internazionale come il più “controverso regista della sua generazione”.

I sette ragazzi attori scelti da Rau mettono in scena gli episodi di vita reale dell’assassino e pedofilo Marc Dutroux, passato alle cronache come il mostro di Marcinelle. Faceva l’elettricista ed era disoccupato all’epoca del sequestro della piccola Sabine, e la Renault bianca che quella mattina del 28 maggio 1996 si avvicinò alla dodicenne che in sella alla sua bicicletta stava andando a scuola, era guidata da Michele Lelièvre, la moglie tossicodipendente di Dutroux. L’uomo, dieci anni prima era stato condannato a 13 anni di carcere per abuso di minori, ed era stato rimesso in libertà sei anni dopo per buona condotta. Durante le indagini nella sua casa di campagna a Sars-la-Bussière furono trovati i corpi di due bambine, Melissa Russo e Julie Lejeune, mentre a casa di alcuni amici vennero rinvenuti i cadaveri di altre due ragazze.

A interpretare i vari ruoli -l’agente di polizia, il padre del pluriomicida, una delle vittime e i genitori della ragazza morta- sono sette giovani attori belgi (l’attore adulto che li accompagna è Hendrik Van Doorn): Aimone De Zordo, Fons Dumont, Arno John Keys, Blanche Ghyssaert, Lucia Redondo, Pepijn Siddiki, Eva Luna Van Hijfte di volta in volta nelle parti dei carnefici, degli adulti e delle vittime. Un ruolo che assimilano dopo diverse ricostruzioni e che hanno provato e riprovato confrontandosi col mondo degli adulti: una visita alla scena del crimine, una cerimonia funebre, una scena quotidiana della vita del padre di Dutroux. Da una parte si affronta lo scenario storico della realtà belga, dall’altra si osserva ciò che i bambini sanno, sentono e possono fare, in un cortocircuito potente tra finzione e verità, tra amore e orrore verso quei bambini. Cosa significa osservarli in queste scene? E cosa proviamo riguardo le nostre paure?

“Five easy pieces” esplora ciò che i piccoli sanno, sentono e fanno. Questioni puramente estetiche e teatrali che si mescolano a quelle etiche e morali: come possono i bambini capire il vero significato del racconto, l’empatia, la perdita, la soggezione, la vecchiaia, la delusione o la ribellione? E noi? Noi pubblico, noi mondo dei grandi come reagiamo se vediamo i piccoli simulare scene di violenza o amore e crudeltà? E cosa proviamo guardando in faccia le nostre paure, i nostri desideri e tabù? Con Milo Rau la fragilità umana si fa teatro. (don.perc.)

Per il tema trattato, lo spettacolo è rivolto a un pubblico adulto.
Ticket intero 7€ | ridotto 5€
Stcard 3€
sardegnateatro.it
800609162
info@sardegnateatro.it

 

 

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