A 107 anni è scomparso Gillo Dorfles. Nel 2012 a Cagliari la laurea honoris causa

“Ho sempre bevuto vino rosso, ho una passione per il cannonau”. Sarà stato questo l’elisir di lunga vita per Gillo Dorfles, critico d’arte triestino scomparso oggi a 107 anni? Di certo lo ha accompagnato per la sua lunghissima vita: nato nel 1910, vissuto a Milano, amico di Eugenio Montale e di tanti altri intellettuali protagonisti del Novecento italiano, si è laureato in medicina appassionandosi contemporaneamente all’arte, all’architettura, al design, all’estetica e alla filosofia. Ha insegnato estetica nelle università di Milano, Trieste e anche Cagliari e firmato tantissimi studi sull’arte.

Dall’Università cagliaritana nel novembre 2012 ha ricevuto la laurea honoris causa in Lingue moderne  per la comunicazione e la cooperazione internazionale: “Per l’alta qualità del suo impegno come studioso – così la motivazione del rettore Giovanni Melis – capace di sviluppare innovative teorie sull’arte e, nello stesso tempo, di portare avanti un lavoro creativo caratterizzato da un personale linguaggio espressivo. Per la significativa presenza nel campo dell’arte contemporanea, nel Novecento come pure nella prima parte del XXI secolo. Per le capacità di critico e di docente di Estetica che ha sviluppato il suo magistero anche nell’Università di Cagliari, lasciando un’impronta e un ricordo indelebili in quanti hanno avuto la fortuna di assistere alle sue lezioni. Per la visione utopica presente nelle sue numerose opere dedicate all’estetica, al design e all’arte contemporanea, per la continua e acuta attenzione ai contenuti storici e filosofici che caratterizzano il mondo contemporaneo”.

In tante interviste aveva dichiarato la sua passione per il Nero d’Avola e il Cannonau. Anche nell’ultima chiacchierata con il giornalista Aldo Cazzullo, uscita poche settimane fa per il Corriere della Sera, Dorfles aveva raccontato la sua vita quotidiana e l’amore per la buona cucina e il buon vino. Con una nota amara: “Una volta lo dissi in tv e vari produttori sardi mi mandarono a casa una cinquantina di bottiglie. Poi purtroppo hanno smesso”.

(nella foto dell’Università di Cagliari, Gillo Dorfles con un gruppo di studenti)

F.M. 

 

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