Capodanno, cena tra casa e ristorante. Ma molti sardi scelgono l’agriturismo

È quasi tutto pronto per la cena più attesa e festaiola dell’anno. La maggior parte dei sardi – sette su dieci, secondo un’indagine Coldiretti-Ixè -, la consumeranno in casa, propria o di parenti e amici; gli altri si divideranno tra ristoranti, locali e agriturismo, con una media complessiva a tavolata di nove persone. Per il cenone di San Silvestro, secondo la stima, si spenderanno 94 euro a famiglia. Una cifra in forte aumento (del 14 per cento) rispetto a quella dello scorso anno.

Tra i prodotti più consumati ci sarà, naturalmente, lo spumante. “Immancabile per nove italiani su dieci – sottolinea Coldiretti -, seguito dalle lenticchie, presenti nell’82 per cento dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna, secondo antiche credenze”. I piccoli legumi, come sempre, accompagneranno cotechino e zampone che faranno la loro comparsa “nel 67 per cento delle tavole”, per un totale di “circa sei milioni di chili di carne, ma con una netta preferenza per il cotechino”. Forte anche la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie, con il 66 per cento degli italiani che assaggerà il salmone arrivato dall’estero. Appena il 13 per cento si potrà permettere le ostriche, un 15 per cento assaggerà invece il caviale, quello di produzione nazionale però.

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A Cagliari il cenone di Capodanno sarà arricchito da un piatto della tradizione: la panada di Assemini. Parte, infatti, dalla notte di San Silvestro ‘Sa die ‘e sa panada’, una giornata pensata per celebrare, valorizzare e mantenere in vita questa preziosa ricetta a base di pasta fresca lavorata e ripiena di verdure, carne o pesce. Domani sera sarà il piatto principe del menù nel ristorante ‘Pani e Casu’, nel quartiere di Castello, a Cagliari. La rassegna gastronomica itinerante coinvolgerà poi, a rotazione, i locali della città affiliati alla Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi. Sotto la guida di un veterano, Carlo Matta, la panada verrà preparata nella variante asseminese alle anguille o con carne di agnello.

Nell’Isola saranno in molti a preferire l’agriturismo come luogo ideale per salutare il nuovo anno lontano dalle chiassose feste di piazza delle città. Quasi tutte le strutture agrituristiche che offrono il servizio, registreranno il ‘tutto esaurito’. Da una indagine di Coldiretti Sardegna, sulle 150 strutture affiliate a Campagna Amica (sul totale di 675 che fanno ristorazione in Sardegna, dati dell’agenzia Laore), il costo del cenone varia dai 40 ai 65 euro a persona, mentre chi si ferma anche a dormire spende intorno ai 100 euro. Si arriva a 140 con il pranzo del primo.

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Sempre stando l’indagine di Coldiretti, aumenta tra i frequentatori degli agriturismo la domanda di servizi innovativi per sportivi, curiosi e ambientalisti. Il cliente tipo è mediamente giovane: quarantenne, spesso già frequentatore della cucina contadina oppure indirizzato a scoprire cibi genuini grazie al passaparola. Arriva in azienda di solito con la famiglia o il partner e prenota in anticipo, mentre i clienti ‘last minute’ sono comitive di amici, di solito giovani. Il target cambia anche in base alla struttura e alla sua collocazione geografica. Quelli vicini ai centri abitati e privi di camere sono meta di comitive di ragazzi sotto i 40 anni. Gli altri invece, dove è possibile pernottare, sono la scelta preferita dalle famiglie (60 per cento dei clienti) e dalle coppie.

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