Ventenne uccide il padre a Bitti. L’appello del paese: “Costituisciti”

Un giovane di 20 anni ha ucciso il padre con un colpo di arma da fuoco nel corso di una lite a Bitti (Nuoro). Secondo le prime testimonianze subito dopo il fatto è fuggito. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato una caccia all’uomo in tutta la Barbagia.

Il fatto è avvenuto durante un alterco scoppiato fra i due. Pietro Basile, ventenne, ha sparato con una pistola contro il padre, Franco Basile, di 42, che è stato subito soccorso dagli altri familiari e quindi dal personale del 118. L’uomo è, però, morto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate. Nell’abitazione sono intervenuti i carabinieri di Bitti che hanno avviato le indagini e le ricerche del giovane che è fuggito, con la pistola, a bordo di un’auto.

Un rapporto deteriorato, con continui screzi sino al violento alterco di oggi che ha portato all’omicidio del genitore. Il ventenne aveva avuto altre discussioni in famiglia soprattutto dopo la separazione dei genitori. Il padre allevatore viveva nella casa di via Sanna a Bitti, nell’abitazione del nonno dell’omicida dove è avvenuto il fatto. La discussione dopo pranzo sino al tragico epilogo. Mentre il giovane dopo aver sparato è salito un Fiat Fiorino e si è allontanato dall’abitazione, il padre è stato soccorso dal personale del 118 ma durante il trasporto nell’ospedale San Francesco di Nuoro è deceduto. In serata i carabinieri di Bitti hanno trovato nelle campagne del paese il mezzo utilizzato per la fuga. Sono in corso vaste battute in tutta la zona da parte delle forze dell’ordine alla ricerca del giovane che, dopo aver abbandonato il Fiorino, non dovrebbe esser andato lontano.

Una famiglia segnata dal lutto nei giorni di festa quella dei Basile a Bitti (Nuoro). Lo zio del ventenne venne infatti ucciso il giorno di Natale di tre anni fa. Ciriaco Basile, pastore di 36 anni, fratello della vittima odierna, era stato assassinato all’alba il 25 dicembre 2010 nelle campagne del paese con due fucilate che lo avevano colpito alla testa da una distanza di una decina di metri. L’uomo era stato già preso di mira più volte: nel 2006 era scampato ad un agguato mortale e rimase ferito solo a una mano, ma qualche anno dopo gli era stato sterminato tutto il gregge. Si sentiva, però, sicuro a Bitti dove viveva con i genitori e non aveva voluto seguire il consiglio di chi più volte gli aveva detto di lasciare il paese.

Gli appelli. Intanto oggi sono stati lanciati degli appelli affinché si presenti alle forze dell’ordine. Un invito a costituirsi è arrivato sia dai parenti, ma anche dal sindaco e dal parroco di Bitti, un paese tristemente segnato dal lutto e che non ha ancora superato anche la tragedia che ha colpito la famiglia dell’allevatore scomparso durante l’alluvione del novembre scorso ed il cui corpo non è stato sinora ritrovato. Nel mentre proseguono le ricerche del giovane. In queste ore sono frenetici i contatti fra tutte le persone che possono aiutare a convincere il giovane a costituirsi per non complicare ulteriormente la sua situazione.

Il funerale. Una chiesa stracolma non ha potuto contenere oggi tutte le persone, non solo di Bitti, che hanno voluto prendere parte ai funerali di Franco Basile. Il parroco nell’omelia ha invitato Pietro, che ha sparato probabilmente non per uccidere, a tornare a casa e presentarsi alle forze dell’ordine. Dal suo racconto potrebbe emergere una verità che parzialmente è emersa durante l’autopsia: il colpo di pistola che ha tolto la vita al padre non era diretto alla persona, ma ha rimbalzato ferendo il genitore. L’uomo è morto mentre veniva trasportato in ospedale. Tutta Bitti ora sta cercando il giovane e ha lanciato appelli perché si costituisca. Sono in molti ad avere paura che Pietro, colto dalla disperazione per la tragedia vissuta, possa fare un atto inconsulto. Fra i due i rapporti erano conflittuali soprattutto dopo la separazione dei genitori. Il padre, che era stato anche denunciato per maltrattamenti in famiglia, viveva nella casa di via Sanna a Bitti, nell’abitazione del nonno dell’omicida, dove è avvenuto il fatto.

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