Uranio a Quirra, processo in corso a Lanusei: oggi la decisione sui 20 indagati

È battaglia al tribunale di Lanusei, nell’aula delle udienze preliminari, per il processo sull’uranio a Quirra ricominciato questa mattina. Il gup Nicola Clivio deve decidere sul rinvio a giudizio di 20 indagati, tra militari con alti gradi, medici, amministratori e studiosi dell’università di Siene e della società Sgs, così come chiesto dalle parti civili rappresentate da Comuni, Province, associazioni di categoria e privati cittadini.

Tutto ruota intorno alla super perizia del professor Mario Mariani chiesta un anno fa del gup e depositata il 4 giugno scorso, un perizia da oltre 70 pagine e un’infinità di allegati, che afferma da un lato la non esistenza del disastro ambientale, ma dall’altro ammette l’esistenza di polveri tossiche portate dal vento (comne torio, uranio impoverito e cadmio), ha scritto il professore. Non solo: lo stesso Mariani sostiene che per poter fare un’indagine più approfondita sulla situazione delle aree intorno alla base militare di Quirra, bisognerebbe coinvolgere figure professionali più esperte. In questo quadro, gli avvocati di parte civile spingono per il dibattimento, quindi per il rinvio a giudizio degli 20 indagati.

La perizia è stata durante contestata e definita negligente anche dalla pubblica accusa. Il procuratore Domenico
Fiordalisi (ora capo della Procura di Tempio che aveva aperto l’inchiesta nel 2011) ha già smontato pezzo dopo pezzo la relazione dell’esperto, sostenendo che non sono state fatte analisi sulle acque, sugli animali e sul cibo. Fiordalisi ha poi sottolineato che gli strumenti utilizzati per la ricerca delle sostanze tossiche non erano idonei. Dopo gli interventi delle parti civili e dei difensori degli imputati, il gup si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio.

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