Un tirocinante per addetto stampa istituzionale: il caso del Comune di Usini

L’urgenza c’è: le domande vanno presentate entro le 12 di oggi, 19 febbraio. La chiamata in servizio potrebbe arrivare “indicativamente” anche domani, sabato 20. Tutto scritto nel bando per un “un tirocinio formativo” del Comune di Usini – 5mila abitanti nel Sassarese – con la mediazione dell’Università di Sassari grazie all’ufficio Job Placement. La mansione, si legge nel bando (qui il documento), è quella di “addetto stampa e ufficio relazioni con il pubblico”. L’ente che propone l’offerta la definisce un’ “un’opportunità di sperimentazione e conoscenza di una situazione lavorativa nuova”. A differenza della posizione lavorativa di addetto stampa istituzionale – disciplinata dalla legge 150 del 2000 – non è richiesto obbligatoriamente il tesserino da giornalista, ma è solo un requisito che dà ulteriore punteggio ai candidati. Peccato che nel bando non sia indicato nemmeno un tutor, come dovrebbe essere da prassi, ma solo il responsabile di un procedimento. L’ipotesi più probabile è che il neo-laureato (la condizione è di 12 mesi dal conseguimento del titolo di studio) sia seguito dallo stesso sindaco, Antonio Brundu, già pubblicista.

Le condizioni. In sostanza per il tirocinante selezionato si prevede un impegno di 25 ore a settimana, dal lunedì al venerdì, per sei mesi. L’indennità, a carico dell’ente ospitante – quindi del Comune – è di 400 euro al mese. Requisito essenziale  non una laurea qualsiasi, ma in Scienze della comunicazione, il resto crea solo punteggio: voto, l’essere giornalista e il curriculum. Si tratta di requisiti preferenziali, insomma.

La missione: tre in uno. Tra i compiti del tirocinante, non solo l’aiuto e supporto a un ufficio già avviato. Ma spazio alla ideazione vera e propria: dalla promozione dell’uffico stampa a quella dell’Urp fino al ruolo di portavoce. Si legge infatti nei compiti previsti: “predisposizione di idee e progetti nell’ambito delle attività di comunicazione e di innovazione organizzativa; promozione e sviluppo di iniziative per la creazione di reti e la gestione di rapporti interattivi con i cittadini;avvio in sperimentazione di uno sportello Urp, punto di prima accoglienza per il cittadino che potrà essere indirizzato nell’ufficio preposto alla risoluzione del problema;  promozione di un Ufficio Stampa che garantisca all’ente un rapporto di vicinanza con le testate giornalistiche, televisive, radiofoniche e digitali locali, consentendo un’adeguata visibilità; sviluppo del ruolo di portavoce del Sindaco, servizio necessario per evitare attese inutili per i cittadini”.  

Il caso Sanluri. I piccoli comuni, si sa, hanno poche risorse e cercano di far quadrare i conti. Di recente a Sanluri, nel Medio Campidano, una proposta di lavoro per ufficio stampa da 300 euro al mese aveva sollevato numerose polemiche. Sul caso era intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi, che aveva ribadito alcuni passaggi fondamentali, tra cui questo: “Gli uffici stampa delle amministrazioni pubbliche sono costituiti da personale iscritto all’Ordine nazionale dei giornalisti. Lo afferma la legge che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”.

Monia Melis

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