Corsi di formazione professionale per disabili. Ma con un criterio di selezione che non tiene conto del tipo di invalidità. Ed è polemica.
E’ accaduto che lo Ierfop, Istituto di formazione professionale, di Cagliari, ha istituito, a livello regionale, quattro corsi di formazione riservati a non vedenti e a portatori di altri handicap con una invalidità formalmente riconosciuta e residenti in Sardegna. Tutto questo col contributo della Regione.
I corsi, a numero chiuso, prevedevano una selezione preliminare, dato l’esiguo numero dei posti disponibili: per un corso 9 posti e 12 per ciascuno degli altri tre. Alla selezione potevano partecipare tutti i disabili a prescindere dal tipo di invalidità. Ma ci si aspettava che le sezioni considerassero il grado di competenze di partenza dei candidati dal momento che una disabilità di tipo motorio, ad esempio, non implica ritardi di tipo cognitivo o relazionale.
Invece niente di tutto ciò è avvenuto. La mattina dell’8 febbraio si sono presentati a Cagliari una novantina di candidati provenienti da tutta la Sardegna. Era una giornata freddissima, ma la neve e il gelo sulla strade non hanno fermato questi giovani disposti a qualunque sacrificio pur di portare a casa una carta in più da giocare nello spietato mondo del lavoro.
Per l’Istituto tutte queste adesioni sono state un successo. Purtroppo però l’organizzazione non è parsa all’altezza della situazione. Al momento dell’appello, i candidati sono stati separati ed accompagnati nelle aule dove hanno ricevuto i test a risposta multipla. Erano tutti uguali, senza nessun tipo di distinzione che tenesse conto della tipologia dell’handicap e delle competenze personali. Inoltre i test avevano una difficoltà non commisurata a invalidità con ritardi cognitivi. L’interprete Lis che ha assistito i candidati sordi ha detto di aver avuto difficoltà a spiegare le domande, tanto erano complesse.
Durante la prova non sono mancate le lamentele, soprattutto da parte dei rappresentanti dell’Ens, Ente Nazionale Sordi. Il presidente Salvatore Meloni e Franco Olla, ex presidente, che erano presenti, hanno protestato vivacemente. Il direttore della scuola, Bachisio Zolo, ha risposto affermando che ”le procedure adottate sono state previste dalla Regione e i test sono quelli previsti per questo tipo di selezioni”. Ma, al termine della prova, il disorientamento e la frustrazione era leggibile sui visi dei ragazzi.
Carlo Martinelli