Ucciso a bastonate dopo una lite: “Assassino e vittima invaghiti della stessa 20enne”

Un omicidio per gelosia. Gli inquirenti non hanno più dubbi su quale sia il movente della lite scoppiata due settimane fa a Sassari, dietro l’Orto Botanico, e finita nel sangue: assassino e vittima hanno litigato per una donna, una 20enne di cui entrambi si erano invaghiti.

Con un bastone, prima di essere bruciato, è stato colpito alla nuca e al collo Nicola Pasquarella, di 78 anni (e non 80 come diffuso inizialmente). A massacrare l’uomo è stato il 48enne Antonio Luigi Fiori, dall’altro giorno nel carcere di Bancali, con l’accusa di omicidio volontario, occultamento di cadavere e furto. Fiori, senza fissa dimora, dopo aver ammazzato Pasquarella lo ha bruciato il corpo dove l’ha trascinato per nasconderlo.

Il 48enne verrà interrogato domani dal gip Gian Paolo Piana. L’interrogatorio di garanzia è programmato in mattinata. Fiori è difeso dagli avvocati Elisabetta Udassi e Roberto Risi, che gli avevano consigliato di non parlare con gli inquirenti, quando sabato l’uomo è stato convocato in Questura come principale sospettato dell’omicidio. Ma il 48enne ha parlato lo stesso contraddicendosi più volte, da lì la decisione di far scattare il fermo.

Il corpo di Pasquarella è stato trovato nel boschetto di via Piandanna, davanti all’Orto botanico. Intanto la pm Lara Senatore e gli investigatori continuano a raccogliere ulteriori particolari sull’omicidio, anche perché l’autopsia non potrà chiarire tutti gli aspetti, visto che il corpo della vittima è stato bruciato dal presunto assassino.

Dopo aver ammazzato il 78enne, Fiori è entrato nell’abitazione della vittima e gli ha rubato soldi e il bancomat. Forse nell’intento di simulare un furto finito male. Il cadavere di di Pasquarella è stato trovato in una conca vicino all’Orto botanico. Il 48enne ha usato disfarsi del corpo del 78enne e l’ha fatto bruciare per giorni. Tanto che sono rimaste solo le osse dell’anziano.

Negli ultimi tempi i due uomini si frequentavano spesso e insieme avrebbero conosciuto la 20enne che piaceva al presunto assassino ma anche alla vittima. Da lì la lite degenerata in brutale aggressione.

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