Uccise anziano per la pensione, 12 anni dopo di nuovo in manette per minacce

Nel 2004 era stato condannato a 11 anni di carcere per l’omicidio di un compaesano di 67 anni che si era rifiutato di consegnargli la pensione. Ne ha scontato solo sei e due giorni fa è stato di nuovo arrestato dai carabinieri mentre si faceva consegnare da un vicino di casa, di 75 anni, quasi l’intera pensione di 620 euro che aveva appena ritirato. È accaduto a Pau, un paesino di 400 abitanti in provincia di Oristano. L’arrestato si chiama Davide Floris e ha 31 anni. Ne aveva appena compiuti 18 quando assieme a due minorenni aveva ucciso senza pietà buttandolo dentro un pozzo il compaesano Giovanni Turnu.

Martedì scorso i militari della Stazione di Ales e della compagnia di Mogoro sono entrati in azione dopo la denuncia della vittima che, ormai, viveva nel terrore e aveva perfino paura di rientrare a casa per non incontrare Floris che dal febbraio 2015 lo perseguitava costringendolo a versagli una fetta sempre più alta della sua pensione. I primi mesi 200 euro, saliti a 500 negli ultimi tempi. Quella di Floris nei confronti della sua nuova vittima, hanno raccontato il luogotenente Paolo Pazzola, comandante dei carabinieri di Ales, e il capitano Nadia Gioviale, comandante della Compagnia di Mogoro, era diventata una vera e propria vessazione. Lo fermava per strada, lo minacciava di morte, lo perquisiva, lo obbligava perfino a portargli i soldi a casa. È andata così anche l’altro giorno ma stavolta ad aspettarlo c’erano anche i carabinieri. Quando gli hanno messo le manette ai polsi per il pensionato è stata una liberazione, manifestata con un abbraccio al suo salvatore, il maresciallo Pazzola. (Ansa)

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