Un detenuto cagliaritano di 41 anni si è tolto la vita nel carcere di Cagliari-Uta, impiccandosi all’interno della sua cella. Il fatto è avvenuto ieri sera e a darne notizia è la presidente dell’associazione Socialismo diritti riforme, Maria Grazia Caligaris. “Non è, purtroppo, la prima volta – si legge in una nota – che un detenuto di Uta decida di togliersi la vita e a correre i maggiori rischi sono sempre le persone con problemi di tossicodipendenza. Persone che avrebbero bisogno di percorsi personalizzati considerando che tanti di loro fanno i conti con problemi sanitari. La nostra associazione non si stancherà di ripetere che in casi di arresti per droga si dovrebbe far ricorso, in automatico, alle misure alternative”.
La Caligaris sottolinea ancora: “Rinunciare alla vita è una scelta dolorosa, disperata, spesso dissimulata e quindi imprevedibile. Se avviene in una struttura penitenziaria, ne conferma purtroppo l’inadeguatezza. Le istituzioni non possono trascurarne il significato, spesso si dimentica che la perdita della libertà è una condizione particolarmente pesante che segna profondamente l’esistenza della persona con ripercussioni sulla solidità della propria identità”.