Strage Gallura: è caccia al quaderno, “libro nero” dei prestiti

Un quaderno o una agenda con trascritti i nomi delle persone a cui Giovanni Maria Azzena aveva prestato denaro, probabilmente a tassi da usura, e con le quali aveva in piedi affari e un oggetto contundente, quello che gli assassini avrebbero utilizzato per tramortire il capofamiglia e la moglie Giulia Zanzani, poi strangolati come il figlio Pietro. Sono gli oggetti che i carabinieri della Compagnia di Tempio Pausania e del Nucleo investigativo di Sassari stanno ancora cercando di recuperare nell’ambito dell’inchiesta sulla strage familiare di Tempio Pausania.

Il quaderno-agenda, quello prelevato da Angelo Frigeri, attualmente in carcere per il triplice delitto, potrebbe regalare agli investigatori la svolta sul movente e sui nomi di possibili complici e mandanti. In quelle pagine, secondo quanto
dichiarato da Frigeri durante gli interrogatori e trascritto dal Gip Marco Contu nell’ordinanza di custodia cautelare, sarebbero
contenuti i “nomi di persone alle quali Azzena aveva prestato denaro, fra le quali anche quello della persona che aveva
materialmente soppresso le vittime”.

Una specie di “libro nero” per il recupero crediti, un elenco di nomi e di cifre, esposizioni debitorie elevatissime accumulate negli anni, legate a interessi usurai forse simili a quelli scoperti nel 2008 con l’arresto di Giovanni Maria Azzena – all’epoca si parlò di denaro prestato con un tasso variabile dal 50 al 200% – che qualcuno voleva distruggere o far sparire a tutti i costi, o addirittura voleva entrarne in possesso per altri scopi, e aveva dato il compito di recuperarlo proprio ad Angelo Frigeri. Dopo averlo preso, infatti, l’artigiano viene immortalato dalle telecamere di videosorveglianza mentre chiama qualcuno al telefonino, forse il mandante del delitto.

I carabinieri oltre a cercare il quaderno ed eventuali altri documenti, sono alla ricerca dell’oggetto contundente con cui sarebbero stati tramortiti i coniugi Azzena. Ieri sono stati eseguiti alcuni controlli, anche tra i rifiuti e in un casolare abbandonato che si trova a pochi metri dal luogo del triplice omicidio.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share