Un accertamento tecnico, già fissato per mercoledì, per capire quali sono le condizioni dello stadio Sant’Elia. E’ l’appuntamento che si sono dati Cagliari calcio e Comune di Cagliari: la riunione di questa mattina, ancora interlocutoria (ma nessuno si aspettava una soluzione istantanea) ha segnato però una svolta sulla questione stadio: le due parti hanno ripreso a parlare e ragionare insieme dopo la brusca interruzione di un anno fa con il presidente Massimo Cellino che aveva scelto di andare a giocare e Trieste, per poi costruire lo stadio nella vicina Quartu Sant’Elena – al centro delle note vicende giudiziarie per abusi edilizi. Il buon esito del faccia a faccia è stato sottolineato al termine dell’incontro, iniziato alle 11.30 e concluso dopo circa due ore, dal vicepresidente del club rossoblù, Giovanni Domenico Pinna. “C’è la volontà comune – ha detto – di riprendere il discorso insieme”. D’altronde i tempi stringono e la società deve comunicare alla Lega quale sarà lo stadio dove disputare le partite in casa del prossimo campionato.
Obiettivo immediato: giocare al Sant’Elia il prossimo campionato. Non sono state affrontate le questioni più spinose che dividono club e amministrazione: i contenziosi economici che avevano portato anche al pignoramento degli introiti nelle casse rossoblù legati ai diritti Sky. E, per il momento, non si è parlato nemmeno di quella che sembra la soluzione, almeno nell’immediato, più praticabile: l’apertura di una sola tribuna, quella centrale utilizzata senza problemi sino all’ultima gara disputata dal Cagliari al Sant’Elia, l’1 aprile 2012 contro l’Atalanta. Valutazioni, queste ultime, rimandate all’accertamento di mercoledì che potrebbe essere accompagnato da un sopralluogo allo stesso stadio. L’altra porta aperta per giocare in Sardegna rimane quella di Is Arenas: anche l’ultima sentenza del Tar ha sottolineato che spetta al Cagliari, con la presentazione di progetti e correttivi ai vecchi piani, riprendere il discorso interrotto con l’archiviazione, da parte della Commissione provinciale di vigilanza della pratica per l’agibilità. Altrimenti- e la sede dello stadio deve essere indicata entro il 30 giugno- non rimane che l’esilio oltre Tirreno: a Trieste oppure in altri impianti. Tra le ultime ipotesi spuntate nelle ultime ore anche quella di Pescara dopo la retrocessione della squadra abruzzese in serie B.
La delegazione del club Rossoblù si è presentata questa mattina al terzo piano del Comune di via Sonnino a Cagliari con il vicepresidente Giovanni Domenico Pinna (il presidente Massimo Cellino è infatti ancora ai domiciliari per l’inchiesta dello stadio Is Arenas di Quartu), mentre per il Comune si sono presentati i dirigenti dei Lavori pubblici, Mario Mossa, e dello Sport, Giambattista Marotto. “La nostra proposta al Comune l’abbiamo fatta un anno fa – ha spiegato il vicepresidente Pinna prima di iniziare la riunione – ora siamo qui per ascoltare”. La svolta è arrivata la scorsa settimana grazie a uno scambio di comunicazioni fra Società e Amministrazione locale: il discorso si era interrotto nella primavera di un anno fa quando il Cagliari aveva deciso di abbandonare il Sant’Elia per giocare a Trieste. Per poi cominciare a maggio con il progetto Is Arenas a Quartu. I tempi sono ora strettissimi: entro il 30 giugno il Cagliari deve indicare alla Lega uno stadio per disputare le gare interne per il prossimo campionato.
