“Ancora non sappiamo chi sia intervenuto quel giorno nell’ovile di Giovanni Battista Pinna, ma le indagini sul suo sequestro non sono finite e non finiranno fino a quando non sarà individuato anche l’ultimo dei suoi sequestratori”. È la dichiarazione ‘di guerra’ di Gilberto Ganassi. Il pubblico ministero della Dda di Cagliari ha lanciato il suo monito nei confronti degli autori del prelevamento di Pinna durante la lunga e circostanziata requisitoria – ancora in corso – per il processo bis legato al sequestro dell’allevatore di Bonorva, prelevato dall’azienda familiare di “Monti Frusciu” il 19 settembre 2006 e scappato otto mesi dopo dalla prigione di “Su Pardu”, a Sedilo. Nel tardo pomeriggio Ganassi concluderà il suo complesso excursus e rivolgerà alla Corte d’assise di Sassari (presieduta da Pietro Fanile, a latere Teresa Castagna) le richieste di condanna a carico di Antonio Faedda, 44 anni, di Giave, e Giovanni Maria “Mimmiu” Manca, 53 anni, di Nuoro, accusati dalla Dda di aver partecipato al rapimento.
Berchidda, al Museo del vino si parla di cambiamenti climatici
Cambiamenti climatici e vitivinicolo. Il primo un tema globale che colpisce indistintamente tutti e i cui effetti sono…